CUNEO - Scagiona l’amico dopo la rissa, il giudice condanna solo lui

Alla sbarra due 35enni di Mondovì, accusati per un’aggressione agli Ex Lavatoi. Uno dei due imputati si era assunto la responsabilità delle violenze: “Fu un equivoco”

a.c. 02/05/2023 16:30

In due si sono ritrovati a rispondere di una pesante aggressione, consumatasi in un locale di Cuneo nell’aprile di quattro anni fa. Solo uno, però, si è assunto tutta la responsabilità dell’accaduto, scagionando l’amico dalle accuse: “Ho avuto un battibecco con alcune persone, per una spallata e qualche sguardo sbagliato. Ho preso uno spintone e sono finito addosso a un altro cliente del locale. Ho pensato che volesse colpirmi e d’istinto gli ho tirato un singolo pugno all’altezza dell’occhio”.
 
Tutto un equivoco, insomma, almeno secondo la ricostruzione di E.L., imputato insieme all’amico e coetaneo D.S.: entrambi risiedono a Mondovì e avevano 31 anni all’epoca dei fatti. A denunciarli era stato un 44enne di Boves, anch’egli presente quella sera agli Ex Lavatoi. L’uomo affermava di essere stato colpito da sconosciuti con calci e pugni, senza nessuna ragione apparente. Ne era uscito con un trauma cranico e facciale e ferite alla mandibola, oltre a subire la perdita di alcuni denti.
 
L’assunzione di responsabilità da parte di E.L., tuttavia, non ha convinto fino in fondo la Procura. In particolare si contestava il fatto che il reo confesso affermasse di essere stato “afferrato dai buttafuori e trascinato fuori dalla discoteca” subito dopo aver sferrato il colpo, senza essere raggiunto dall’amico. Quest’ultimo, invece, sosteneva di essere intervenuto in suo aiuto - pur “senza picchiare nessuno” - dopo averlo visto attorniato da una decina di persone. In seguito, i buttafuori li avrebbero “protetti” dalle possibili reazioni degli estranei, piuttosto che “trascinati fuori”. Per entrambi la pubblica accusa aveva domandato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione: “Che qualcuno si prenda un pugno per una semplice incomprensione, o per aver guardato male e forse sfiorato o urtato una persona, mi fa inorridire come privato cittadino” aveva affermato nella requisitoria il procuratore.
 
Il giudice Marco Toscano, all’esito dell’istruttoria, ha assolto D.S. per non aver commesso il fatto e condannato il solo E.L. alla pena di otto mesi. In aggiunta, il responsabile della violenza dovrà versare seimila euro di provvisionale alla persona offesa, più ulteriori danni da quantificare in giudizio civile.

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