CENTALLO - Senza biglietto, litigano sul resto e inseguono il capotreno: ora sono a processo

I due passeggeri sono stati denunciati per minaccia a pubblico ufficiale: “Un’escalation di aggressività” racconta il dipendente ferroviario

Andrea Cascioli 16/10/2025 18:40

C’è una discussione sul resto, degenerata secondo l’accusa in un vero tentativo di aggressione, all’origine del processo per minaccia a pubblico ufficiale contro due extracomunitari, passeggeri di un convoglio sulla linea Fossano-Limone nel luglio del 2021. I due erano stati trovati privi del titolo di viaggio sul regionale partito da Fossano alle 17,25. “Uno dei due - ricorda il capotreno - ha detto che avrebbe pagato per entrambi, pretendendo lo sconto in maniera arrogante e presuntuosa. Gli ho detto che non era una mia facoltà”. Il passeggero aveva comunque acconsentito a saldare ma il controllore, non potendogli dare il resto esatto, gli aveva rilasciato un tagliando: “Ho spiegato che avrebbero potuto riscuotere in stazione” ha riferito in aula la persona offesa. I due avevano in un primo tempo acconsentito, aggiunge, ma alla partenza dalla stazione di Centallo avevano iniziato a pretendere il resto in moneta con fare sempre più aggressivo: “Gli ho rispiegato che la somma l’avrebbero ritirata tra dieci minuti in stazione, ma uno di loro mi metteva mani sul petto per impedirmi di proseguire e l’altro mi sbarrava la strada”. Il capotreno descrive quanto accaduto come “un’escalation di aggressività” e spiega di essersi intimorito dopo aver ricevuto un secondo spintone “molto più energico”. A quel punto aveva deciso di allontanarsi in coda al treno e chiudersi la porta alle spalle: “Loro mi hanno seguito, hanno cercato di scardinare la porta. Alternavano urla a manate, gridando di venire fuori”. All’arrivo in stazione a Cuneo era intervenuta la Polizia Ferroviaria, chiamata nel frattempo: “Quando ho visto gli agenti sulla pensilina mi sono sentito rassicurato e ho aperto la porta. - riferisce ancora la persona offesa - Ho spiegato l’accaduto e gli agenti hanno fatto un giro per riuscire a trovarli e identificarli, salito in stazione li ho notati in biglietteria intenti a riscuotere il voucher”. Il timore, aggiunge, si era protratto nei giorni successivi, fino alla denuncia: “Avevo il timore che mi avessero fatto un video, per riuscire a rintracciarmi in qualche modo”. Oggi il capotreno è costituito come parte civile. Anche altri due viaggiatori confermano di aver sentito urla e accuse di aver “rubato i soldi” rivolte al capotreno. Uno dei due, un militare in servizio, aveva provato senza successo a calmare gli animi.

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