CUNEO - Sgominata banda di undici marocchini che gestiva il traffico di hashish nella Granda

Sequestrati oltre 140 kg di droga in tre diverse occasioni. Gli ultimi due arresti sono avvenuti a Bra nella notte del 30 maggio scorso

Samuele Mattio 11/06/2019 13:03

Due persone facenti parte di una ‘banda’ attiva in tutto il Nordovest (ora sgominata) sono state arrestate dalla Squadra Mobile di Cuneo con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. I fatti sono avvenuti a Bra la notte dello scorso giovedì 30 maggio e sono stati resi noti dalla Polizia nella mattinata di oggi, martedì 11 giugno, in una conferenza stampa tenutasi presso la ‘Sala Cunzolo’ della Questura di Cuneo. Le misure cautelari emesse dal Giudice, erano otto, ma gli altri cinque destinatari erano già stati espulsi dal territorio nazionale o in stato di latitanza da altri provvedimenti.

Gli arrestati a fine maggio sono D.T., di 35 anni, T.Y. 43 anni, entrambi residenti a Bra e condotti presso la casa circondariale di Cuneo, mentre B.M. 33 anni è stato fermato nella medesima data a Alessandria e tradotto presso la locale casa circondariale.

L’indagine ha avuto origine da un filone di una precedente investigazione che aveva condotto all’arresto in flagranza di un marocchino responsabile di spaccio di hashish nei pressi dei due istituti superiori del centro storico di Cuneo, avvenuto nel 2014. Da qui le indagini della Mobile che hanno portato a scoprire l’attività della banda composta da un totale di undici componenti (tutti di origine marocchine) accertati attiva sulle piazze di Bra, Cuneo, Torino e Milano.

L’organizzazione era solita utilizzare numerosi accorgimenti per eludere eventuali attività d’indagine, come ad esempio la periodica sostituzione delle Sim e degli apparecchi telefonici nonché l’utilizzo delle vecchie cabine e di phone center. Tra di loro utilizzavano nomi in codice di animali: da ‘coniglio’, a ’scoiattolo’ e ‘lepre’. Il trasporto della sostanza stupefacente avveniva con un’affinata tecnica di occultamento nei posti più improbabili dei mezzi di trasporto utilizzati, quali autovetture e piccoli furgoni.

Oltre alle otto misure cautelari emesse nel maggio scorso, altri tre componenti del sodalizio erano già stati arrestati nel 2014: si tratta di un trio di corrieri. In tre occasioni diverse gli agenti avevano sequestrato un totale di 143 kg di droga. Quantitativi ingenti, ma che non hanno fermato l’attività della banda, come spiega il vicequestore aggiunto Paola Capozzi: “Erano organizzati con un sistema pseudo- imprenditoriale, con un mansionario ben preciso”.L’ingente quantità dei sequestri avrebbe messo in ginocchio altre realtà - ha aggiunto il capo della Squadra Mobile Pietro Nen -. Loro avevano grande disponibilità di denaro e una particolare propensione a delinquere”. “Il lasso di tempo che intercorre tra un arresto e l’altro può sembrare molto, ma se si vuole risalire lungo l’anello di distribuzione occorre un’attività precisa”  ha concluso Capozzi.

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