CUNEO - Si divertivano a guardare video di stupri, suicidi, attentati e decapitazioni: arrestati

Nei guai anche un 21enne cuneese. Lo scambio avveniva su Telegram. L'accusa è di propaganda e istigazione a delinquere, ma alcuni avevano avviato una "campagna di addestramento" e si esercitavano a sparare

s.m. 30/11/2022 11:17

Un 21enne cuneese, attualmente residente in provincia di Salerno, è stato arrestato stamane (mercoledì 30 novembre) dalla Polizia di Stato con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per discriminazione razziale etnica e religiosa. Con lui sono stati fermati altri due coetanei liguri, ai quali viene ascritto il ruolo di “promozione e direzione” del gruppo. I tre facevano parte di una chat Telegram che propagandava violenza. Tra le accuse contestate, a vario titolo, vi è anche quella di aver fatto apologia, attraverso il web, di gravi delitti (omicidi e stragi), anche terroristici, e di aver istigato la violenza sessuale in danno di minori, inoltre ad aver diffuso materiale pedopornografico.
 
I giovani che partecipavano alla chat, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, scambiavano sull’app di messaggistica video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, necrofilia, decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti. Nelle immagini erano ricorrenti mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnate da commenti di approvazione ed esaltazione intrisi della tipica retorica suprematista. Le loro conversazioni, basate sull’antisemitismo e sul razzismo, palesavano simpatie naziste, oltre ad atteggiamenti misogini da cui derivava “divertimento” per la visione di video di donne, perlopiù minorenni, intente a suicidarsi o mentre venivano violentate o uccise. È altresì emersa l’esaltazione, nelle chat, nei confronti degli "school shooters", autori di massacri di massa nelle scuole americane, i cui video delle stragi venivano condivisi nella chat e le gesta fatte oggetto di intenzioni emulative. Alcuni dei giovani avevano inaugurato una vera e propria “campagna di addestramento” al tiro con armi ad aria compressa, utilizzando come bersaglio effigi di importanti cariche dello Stato in varie zone abbandonate della città di Genova. 

Notizie interessanti:

Vedi altro