CUNEO - Si indaga sulla morte di una cuneese a Grosseto, forse vittima di un’aggressione

La 40enne Stefania Lala, madre di due figli, era cresciuta a Confreria. Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, dal gesto volontario all’omicidio

Redazione 19/11/2022 16:33

L’hanno ritrovata in un lago di sangue in prossimità del palazzo in cui viveva, a Grosseto. Questa la tragica fine di una mamma quarantenne cresciuta a Confreria, Stefania Lala.
 
A trovare il cadavere nella mattinata di venerdì 18 novembre è stato un corriere che doveva consegnare un pacco a quel numero civico. Il corpo, col cranio fracassato, era a circa quattro metri dal muro. Gli inquirenti che indagano sulla vicenda non escludono, al momento, alcuna ipotesi: dal gesto volontario all’omicidio.
 
Si ipotizza che la donna possa essere caduta dalla terrazza condominiale, ma data la distanza dallo stabile non si esclude che qualcuno l’abbia spinta con violenza oltre il parapetto e nemmeno che possa essere stata colpita in strada. La Procura ha disposto l’autopsia per capire se la donna abbia riportato soltanto traumi alla testa (quelli visibili a occhio nudo) o se ci siano altre lesioni.
 
Commessa in un supermercato della zona, Stefania Lala era separata dal marito e viveva nel quartiere Barbanella con i due figli di 10 e 7 anni. Poco prima della tragedia aveva accompagnato a scuola i due bambini che frequentano le elementari, a poche centinaia di metri dall’abitazione. Chi l’ha incontrata qualche ora prima ha riferito che sembrava tranquilla e non lasciava trasparire disagi.

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