PRADLEVES - Soda caustica al posto dell’acqua: la vicenda si chiude dal giudice di pace

In un bar di Pradleves, nell’ottobre 2016, il ‘portantino’ di un’agenzia funebre aveva rischiato di morire per una tragica svista

a.c. 08/11/2019 07:45


Aveva rischiato di morire per un bicchier d’acqua il dipendente di un’agenzia funebre colpito da una gravissima intossicazione in un bar di Pradleves, dopo aver ingerito per errore un sorso di soda caustica. L’assurda vicenda risale al 3 ottobre 2016. Vittima l’allora 27enne M.S., uno sfortunato ‘portantino’ assunto dalla società Prime Work di Chieri che offre servizi funerari in tutto il Piemonte. Insieme ai suoi colleghi l’uomo aveva accompagnato il feretro di un’anziana del posto nella chiesa parrocchiale di Pradleves. In attesa che la cerimonia terminasse, i necrofori si erano allontanati per un caffè. A causa di una tremenda svista, però, al posto del bicchierino d’acqua insieme al caffè di M.S. e di un suo collega era stata servita una sostanza detergente contenente soda caustica, come è poi stato rilevato dalle analisi condotte dai Ris di Parma. Il 27enne, colto da attacchi di vomito, era stato subito subito trasportato in ambulanza all’ospedale Santa Croce di Cuneo, dove aveva trascorso una settimana in coma farmacologico ed era stato dimesso dopo venticinque giorni di ricovero. Ma la disavventura, conclusasi con una prognosi di tre mesi, avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. Le indagini per lesioni personali colpose, avviate dal pubblico ministero Marinella Pittaluga della Procura di Cuneo, hanno individuato come responsabile dell’incidente un barista del locale, S.G., classe 1981. Il procedimento penale è passato per competenza al giudice di pace e si è chiuso con un accordo nella giornata di ieri, giovedì 7 novembre, per remissione della querela.

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