CUNEO - Sono quasi ottocento i servizi di soccorso effettuati dalla Polizia sulle piste da sci della Granda

La Questura è presente con nove uomini a Prato Nevoso e Limone Piemonte. Al Mondolè Ski svolti ben 150 interventi per fratture agli arti

s.m. 18/02/2020 14:36


“Si tratta di un servizio che costa lacrime e sangue dal punto di vista del personale, ma in questa provincia la nostra presenza sulle piste da sci è molto importante”, così il Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari, ha commentato i primi dati diffusi sul servizio di soccorso e sicurezza in montagna svolto dalla Polizia di Stato nei comprensori della Riserva Bianca e del Mondolé Ski.
 
La Polizia garantisce il servizio sui due principali impianti della Granda con quattro uomini a Prato Nevoso e cinque a Limone Piemonte, i quali ogni anno devono effettuare il richiamo di istruzione presso il Centro addestramento alpino di Moena, dove vengono riabilitati ad assicurare il rispetto delle regole in pista e intervenire in caso di incidenti, calamità naturali e per ogni necessità di soccorso. Il Centro assicura una collaborazione nelle operazioni di soccorso alpino, sia in roccia che in valanga, grazie ad un'intesa con il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
 
Il personale quindi è preparato per prestare il primo soccorso in caso di sciatori con contusioni e fratture, ma anche di fronte ad altre emergenze sanitarie gravi come l'infarto perché è addestrato e abilitato all'uso del defibrillatore, strumento insostituibile per salvare vite umane in caso di arresto cardiaco.
 
I numeri, che si riferiscono al periodo intercorso tra dicembre e domenica 16 febbraio, raccontano di quasi 800 interventi, 777 per la precisione, effettuati dai nove agenti in servizio specializzati nel soccorso su pista.

Complessivamente sono stati 332 i soccorsi effettuati sulle piste di Limone Piemonte: 299 per incidenti, 12 per malori, uno su impianto e 10 per scontri tra sciatori. Di questi ben 264 gli interventi che hanno richiesto l'utilizzo del toboga, l’apposita barella utilizzabile sulle piste da sci. Sono stati 43 gli interventi con la motoslitta, 15 con l'intervento dell’elisoccorso. Tanti anche i  rinvenimenti di oggetti e beni smarriti.
 
Numerosi gli interventi svolti dalla Polizia sulle piste del Mondolè Ski. Sono stati 445 i soccorsi effettuati, di cui in 48 casi è stato necessario posizionare i feriti sulla barella spinale con un collare cervicale. Ben 150 gli interventi per fratture agli arti, un intervento in valanga, 24 interventi in elicottero. C'è anche stata una denuncia contro ignoti, rei di aver provocato una slavina, finita poi sulla pista 8bis, con relativa ricerca di eventuali persone disperse, fortunatamente con esito negativo.

Il maggiore fattore di rischio sulle piste è l'eccessiva velocità non commisurata alle proprie capacità tecniche e fisiche. In pista bisogna sempre tenere conto della visibilità, delle condizioni del manto nevoso e dell'affollamento. E' poi necessario conoscere e rispettare la segnaletica perché la montagna non è più una vacanza per pochi.

Già nel 2003, il "sistema" delle norme di comportamento nella pratica degli sport invernali,  è stato riordinato con una legge nota come "legge sul casco" (previsto per bambini e ragazzi fino a 14 anni). La pista va infatti considerata come un complesso variabile di elementi: un ambiente le cui condizioni possono cambiare improvvisamente e che richiede un approccio di maggiore rispetto nei confronti degli altri sciatori e della montagna stessa.

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