CUNEO - Spacciavano hashish e cocaina tra Cuneo e Savigliano, condannati tre dominicani

L'operazione "Taxi Diablo" condotta dalla Mobile della Questura di Cuneo: le dosi di stupefacente venivano recapitate direttamente a casa dei clienti

Redazione 16/06/2021 10:05

Sono arrivate nei giorni scorsi le prime condanne nell’ambito dell’operazione “Taxi Diablo”, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo, che nel mese di giugno del 2020, dopo oltre un anno di indagini, aveva posto fine a una fiorente attività di spaccio di hashish e cocaina da parte di tre persone di origini dominicane nell’hinterland di Cuneo e Savigliano. Inizialmente, dopo una serie di pedinamenti, era stata arrestata una giovane coppia (A.L.R.S., classe 1991, e R.S.C., classe 1987), trovata in possesso di circa 70 grammi di cocaina (50 grammi “in pietra”, altri 20 suddivisi in dosi occultati in un appartamento).
 
Le successive testimonianze di altri clienti della coppia hanno poi permesso ai poliziotti di ricostruire una fitta rete di tossicodipendenti solita rifornirsi dai due spacciatori, oltre alle modalità degli scambi. Gli arrestati si muovevano nei centri di Cuneo e Savigliano con un Suv di grossa cilindrata, recapitando le dosi di stupefacente direttamente a domicilio ai clienti. Le indagini hanno poi permesso di risalire a un terzo soggetto (G.E., classe 1993), anche lui dominicano, che riforniva la coppia e altri tossicodipendenti, attività mai interrotta anche durante il lockdown della primavera del 2020.
 
Con sentenza pronunciata nei giorni scorsi il Gip Alberto Boetti, con rito abbreviato, ha emesso le seguenti pene: A.L.R.S. è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione, con 22 mila euro di multa, con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e sospensione per dieci della potestà genitoriale; per R.S.C. condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione con 20 mila euro di multa e interdizione dai pubblici uffici per cinque anni; G.E. condannato a sette anni e due mesi di reclusione con 30 mila euro di multa e interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

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