ENTRACQUE - Spaccio nel centro profughi di Entracque, un immigrato a processo

Il richiedente asilo, un cittadino nigeriano, è accusato di aver venduto hashish e marijuana a un giovane del paese

a.c. 12/02/2020 20:37

 
Parte da un furto di denaro commesso da un giovane di Entracque l’indagine che ha portato a processo per spaccio di droga un richiedente asilo, ospite della residenza ‘C’era una volta’ fino ai primi mesi del 2018.
 
Risale appunto alla primavera di quell’anno la perquisizione che aveva portato alla scoperta di 6 grammi di hashish nell’abitazione del ventenne e di 0,5 grammi di marijuana nella sua auto. Il ragazzo, già imputato per furto, aveva ammesso le sue responsabilità spiegando di aver rubato per poter acquistare gli stupefacenti da alcuni degli immigrati ospitati nel residence.
 
“Disse di aver acquistato le dosi in più occasioni da cinque diversi richiedenti asilo che incontrava nelle vicinanze del centro” ha testimoniato il maresciallo Alessandro Dall’Amico, comandante della stazione Carabinieri di Boves. Di uno di loro possedeva anche il numero di telefono: si tratta di O.C., proveniente dalla Nigeria, che il cliente conosceva con il soprannome di Akim. Dalla perquisizione a suo carico erano stati sequestrati alcuni quantitativi di droga e un taccuino con appunti.
 
Il richiedente asilo nigeriano, ha aggiunto il maresciallo, era già stato trovato più volte a mendicare davanti a un vicino supermercato e alcuni abitanti si erano lamentati del suo comportamento. Il giovane che lo ha identificato, oggi ospite di una comunità di recupero, ha confermato di aver acquistato da lui la marijuana e in un’occasione anche dell’hashish: “A volte andavo di persona, altre volte lo chiamavo al telefono e ci vedevamo in paese. So che poco dopo ha lasciato il centro ed è andato a Torino”. O.C., classe 1994, indicato come senza fissa dimora, risulta ad oggi irreperibile e nemmeno il suo difensore è riuscito a contattarlo.
 
Il procedimento a suo carico è stato rinviato al 22 maggio per la discussione finale.

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