CUNEO - Tragedia al carcere di Cerialdo, suicida un detenuto

Il 41enne, con problemi psichiatrici, è stato trovato senza vita in cella tre notti fa. La denuncia del Sarap: “Servono strutture idonee per questo tipo di reclusi”

Redazione 23/03/2021 16:21

 
Tragedia al carcere di Cuneo dove nella notte tra il 20 e il 21 marzo un detenuto si è tolto la vita. L'uomo è stato rinvenuto all’interno della propria cella dal personale di Polizia Penitenziaria che non ha potuto scongiurare quanto accaduto. Il detenuto, un 41enne originario della provincia di Torino e trasferito a Cerialdo da pochi giorni, era affetto da problemi psichiatrici.
 
All’indomani del drammatico episodio, il Sarap (Sindacato Autonomo Ruolo Agenti/Assistenti) punta il dito sulla “grave carenza di personale che oggi attanaglia tutti gli istituti sul territorio nazionale, e il più delle volte vede impegnato un solo agente a coprire più posti di servizio anche su piani differenti”. Per quanto riguarda i soggetti bisognosi di trattamenti psichiatrici, in particolare, si denuncia il fatto che questa tipologia di detenuti non è più gestibile all’interno delle sezioni detentive. La proposta del sindacato di Polizia Penitenziaria è quello di affidarli a strutture al di fuori dei circuiti penitenziari, coordinate da personale sanitario idoneo “e non da poliziotti penitenziari che non conoscendo la materia si improvvisano in una assistenza momentanea, trovandosi in grande difficoltà nel gestire questa tipologia di detenuto”.
 
Negli istituti di pena, si rileva, le problematiche attuali “interferiscono con il giusto trattamento spettante alla restante popolazione detenuta, tanto evocato dalle norme vigenti carcerarie per un reinserimento del detenuto nella società”. A fronte di “un taglio non più sopportabile di personale di Polizia Penitenziaria rilevato in tutti gli istituti” a seguito dell’entrata in vigore della legge Madia, il Sarap chiede quindi di colmare le carenze nelle piante organiche ed esprime “piena vicinanza a quel personale appartenente al ruolo agenti/assistenti che quotidianamente si vede turbare da eventi critici, al quale non è messo nelle condizioni di intervenire con mezzi e uomini adeguati da parte di un'amministrazione che è sempre più distante dai problemi reali che si vivono in periferia”.

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