VINADIO - Trasportò due clandestini oltre la frontiera, multa per il passeur

La versione dell’imputato: “Non ho preso soldi, li ho aiutati perché dovevano festeggiare il Ramadan”. La pena detentiva resta sospesa

Andrea Cascioli 20/10/2025 11:25

Si è giustificato affermando di non aver chiesto alcun compenso per quel “passaggio” oltre il confine francese: “Non ho preso soldi, l’ho fatto solo per aiutarli siccome c’era il Ramadan e volevano andare dai loro parenti in Francia”. I passeggeri sono due immigrati clandestini di nazionalità egiziana, l’autista un marocchino, M.J., incensurato e con un titolo di permanenza legale in Italia. Era stato fermato a Vinadio, quando i due trasportati, per timore di essere scoperti, erano scappati a piedi. Uno dei due aveva ammesso di aver pagato 150 euro all’organizzatore del viaggio, un soggetto ignoto incontrato alla stazione di Porta Nuova. Non c’è prova che l’imputato abbia preso il denaro, ha ammesso il sostituto procuratore Attilio Offman, ricordando però che la norma sanziona, tra i casi di minore gravità, anche l’aiuto “indiretto” all’espatrio clandestino. Il conducente dell’auto ha detto di non sapere che i due fossero irregolari: avrebbe dovuto informarsi, ribatte l’accusa. A pesare nei suoi confronti anche l’accenno, colto nelle conversazioni via messaggio, a un secondo cellulare diverso da quello sequestrato: “Risulta che era già stato in Francia giorni prima e quindi non era un’attività estemporanea” ha sostenuto il pm, chiedendo una condanna a un anno di reclusione, più 33mila euro di multa e la confisca del veicolo. La difesa aveva chiesto di considerare la fattispecie di “particolare tenuità”: quella dell’accusato, ha detto il suo legale, è “la vita ordinaria di una persona per bene”. Il giudice Emanuela Dufour ha condannato il passeur a un anno di reclusione concedendo però il beneficio della sospensione condizionale. Per lui c’è anche una multa di 30mila euro, insieme alla confisca e alla vendita del veicolo sequestrato.

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