BORGO SAN DALMAZZO - Troppe “confidenze” con una dodicenne: condannato per adescamento un 79enne

Teatro dell’episodio i giardini di largo Argentera, a Borgo San Dalmazzo. Ad insospettire un carabiniere fuori servizio erano stati gli approcci insistenti dell’anziano

Immagine di repertorio

a.c. 16/12/2021 18:50

Nasce dall’intervento di un carabiniere fuori servizio la denuncia che ha portato al processo e alla condanna di un anziano per il reato di adescamento di minore.
 
In una calda mattina di agosto del 2019 l’appuntato scelto, in servizio presso la stazione di Borgo San Dalmazzo, si trovava a passare nell’area verde di largo Argentera. Qui, in pieno centro cittadino, la sua attenzione era stata attirata da un signore di una certa età, seduto su una panchina. L’uomo descritto indossava pantaloncini, una canotta e un marsupio e mostrava atteggiamenti troppo “confidenziali” nei confronti di una bambina, avvicinatasi in bicicletta. “Ho pensato fosse il nonno, ma poi alcuni suoi atteggiamenti mi hanno indotto ad allertare i colleghi” ha spiegato il militare, riferendosi al fatto che “l’avevo sentito dire alla bambina ‘e allora sei un po’ birichina’ e passarle un dito sul fianco e sulla gamba”.
 
I successivi controlli avevano rafforzato il sospetto iniziale. Un componente di una pattuglia inviata sul posto ha sostenuto in aula di aver sentito dire allo stesso uomo la frase “se torni dopo ti offro un gelato”. Dopo circa un’ora e mezza, la ragazzina era ancora lì e stava ancora parlando con quell’anziano. Trascorsa un’altra ora, gli uomini dell’Arma avevano deciso di identificare il soggetto e accompagnare in caserma la ragazzina. Quest’ultima era risultata essere una dodicenne del posto, che aveva confermato di essersi sentita rivolgere lusinghe come “se fossi la mia ragazza ti porterei a fare le gare in bicicletta”. A carico del sospettato era scattata una perquisizione personale. Era stato perquisito anche il veicolo a lui intestato, un furgone Mercedes Vito di colore rosso parcheggiato a pochi metri di distanza dai giardinetti. All’interno, custodito in un marsupio, i carabinieri avevano rinvenuto un coltellino a serramanico smussato.
 
L’imputato, classe 1942, è originario del Savonese ma risiede da tempo a Milano. Al giudice ha spiegato che in quei giorni si trovava a Borgo per esigenze familiari e che aveva trascorso buona parte della sua giornata ai giardinetti. La camera di un bed & breakfast da lui prenotata non era ancora stata liberata e un conoscente che avrebbe dovuto incontrare quel giorno si trovava a Torino. “La ragazzina mi si è avvicinata e mi ha chiesto l’ora, poi ha continuato a girare avanti e indietro in bicicletta sostenendo di essere in attesa di un’amica” ha affermato il 79enne. Solo “per passare il tempo”, ha aggiunto, avrebbe incominciato a parlare con lei della scuola e di argomenti analoghi: “Non l’ho mai toccata e non le ho offerto nessun gelato. Di gelato abbiamo parlato solo di sfuggita, in riferimento a un altro discorso”.
 
La madre della minore, invece, ha confermato di aver sentito sua figlia menzionare sia quell’invito sia i complimenti ricevuti. Nel tardo pomeriggio del giorno successivo, il padre della dodicenne si sarebbe recato in largo Argentera trovando lo stesso anziano sul suo furgone: “Era ubriaco, ha picchiato contro il furgone e mi ha bucato una gomma, ma non l’ho detto ai carabinieri” ha chiarito l’imputato.
 
Per il pubblico ministero “quel che la ragazzina ha raccontato collima con ciò che ha detto chi ha osservato la scena, a partire dal carabiniere in borghese”. In particolare, ha aggiunto il rappresentante dell’accusa chiedendo una condanna a due anni di carcere, “ci sono state sicuramente lusinghe nei confronti della ragazzina, da parte di un uomo che con ogni probabilità non dormiva in un bed & breakfast ma nel furgone: lo confermano le immagini del giaciglio ricavato all’interno del veicolo”. Il difensore del 79enne ha obiettato che il suo intendimento sarebbe stato “completamente frainteso”: “Il suo comportamento non è quello di una persona che ha qualcosa da nascondere, tant’è che i fatti si sono svolti in una zona centralissima e in pieno giorno. Non è vietato interagire con minorenni, se si escludono approcci sessuali”.
 
Il giudice ha ritenuto l’anziano colpevole del reato a lui imputato e lo ha condannato a un anno di carcere.

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