CUNEO - Truffava gli anziani, ora la Polizia gli ha confiscato due appartamenti, due auto e un Rolex

Il provvedimento emesso nei confronti di un 30enne cuneese. Confiscati anche conti correnti, gioielli in oro e contanti

Redazione 21/04/2022 14:39

Sono durate circa un anno le indagini effettuate dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura  di Cuneo nei confronti di una famiglia di etnia “Sinti” residente nel capoluogo della Granda e che hanno portato al sequestro di numerosi beni a loro intestati. L’attività investigativa si è conclusa l’anno scorso con l’emissione di un decreto di sequestro preventivo dei beni, emanato nei confronti di B.M., classe 1992. Nei giorni scorsi sono arrivate l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. e il decreto di confisca. 
 
L’uomo e i suoi complici erano specializzati in truffe e furti ai danni di anziani messi in atto con ingegnosi stratagemmi, costituenti, negli anni, un vero e proprio modus-operandi del clan al fine di confondere, e così circuire, le vittime per poi derubarle. Gli strumenti maggiormente utilizzati? Dal ricorso a targhe contraffatte, all’uso di walkie-talkie al posto dei cellulari al fine di evitare geo-localizzazioni e intercettazioni, all’indossare capi di abbigliamento simili alle diverse divise in dotazione alle Forze di Polizia per carpire la fiducia degli anziani.
 
La struttura del clan, la commissione dei delitti effettuata in modo organizzato,  stabile e professionale, seguendo un piano operativo preordinato con l’utilizzo di un linguaggio dialettale farcito di termini creati specificatamente nell’ambito delle attività criminali allo scopo di non farsi comprendere da estranei al sodalizio criminale, nonché l’uso di soprannomi e nomignoli per creare confusione sulle identità dei singoli soggetti, aveva già condotto nel novembre del 2020 la Procura della Repubblica del Tribunale di Asti ad adottare una misura cautelare nei confronti di B.M. e dei suoi complici per la consumazione di quattro furti in abitazione, un tentato furto, riciclaggio e detenzione di arma. Il tutto per fatti commessi in Rimini, Magliano Alfieri, Cesena e Forlì a partire dal 2018, contestando il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, in particolar modo ai danni di anziani.
 
Per fatti analoghi, sempre a carico di B.M. e dei suoi complici il GIP del Tribunale di Asti aveva emesso nel febbraio 2021 una seconda ordinanza cautelare per tre furti in abitazione consumati nel 2020 nei comuni di Rimini, Fermo e Bertinoro.
 
L’attività criminosa dell’uomo, oggi 30enne, ha avuto inizio quando lo stesso era ancora minorenne in una escalation di reati che ne hanno determinato negli anni l’attuale pericolosità sociale. Un elemento fondamentale per l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale congiunta alla misura patrimoniale per i beni mobili ed immobili compresi le somme di denaro frutto dell’attività illecita. Emblematico è il fatto che B.M. nonostante i numerosi beni posseduti dai controlli sia emerso come soggetto privo di reddito perché nullafacente.
 
Tale condotta, posta in essere per diversi anni, ha contribuito al ricavo di ingenti somme di denaro riutilizzato per l’acquisto di beni mobili ed immobili, per stipulare polizze assicurative nonché per l’acquisto di oggetti e capi di abbigliamento di gran lusso. Nello specifico, a carico del predetto e della di lui convivente, compresi il nucleo famigliare, sono stati dapprima sequestrati e attualmente confiscate due auto, due appartamenti, due conti correnti e un conto deposito oltre a due prepagate, un Rolex e vari gioielli in oro e contanti.

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