BORGO SAN DALMAZZO - Truffava le anziane fingendo di installare un salvavita: ‘Mi apra, vengo da parte dei Vigili del Fuoco’

Vittime due ottantenni di Borgo San Dalmazzo. L’uomo è stato condannato a un anno e sei mesi

a.c. 07/10/2019 20:34

 
A un’anziana 78enne, residente a Borgo San Dalmazzo, si era presentato come un incaricato dei Vigili del Fuoco. Una vicina l’aveva invece lasciato entrare perché affermava di rappresentare la società del gas. In entrambi i casi, l’uomo aveva un solo obiettivo: convincere persone sole e facili da circuire a installare un salvavita contro le fughe di gas, che a suo dire bisognava “obbligatoriamente” avere in casa. Tutto questo, si intende, dopo aver scucito un congruo ammontare di denaro al sedicente ’incaricato’.
 
Per fortuna i Carabinieri di Borgo San Dalmazzo erano già in allerta, e nel 2014 avevano colto sul fatto R.B., denunciandolo per truffa. Per accreditarsi meglio presso le sue vittime, l’uomo portava con sé la scatolina dell’’apparecchio salvavita’, in realtà un rilevatore di fumo di scarso valore economico. Alle persone raggirate raccontava che si trattava di adempiere a un obbligo di legge e che le somme versate sarebbero comunque state accreditate in un secondo tempo sulla loro pensione.
 
Per questo una delle due anziane, dopo aver dato allo sconosciuto 240 euro, aveva anche chiesto informazioni a riguardo presso la sua banca. Senza ovviamente riavere indietro nulla. Nell’udienza odierna del processo a carico di R.B. la donna, oggi 83enne, ha ricostruito con difficoltà la sua disavventura di quel giorno: da allora, ha raccontato al giudice, non apre a nessuno e non esce quasi più di casa.
 
È proprio questo l’aspetto più odioso di simili reati, ha sottolineato il pm Luigi Dentis: “Quando le cifre sono ridotte si è sempre tentati di pensare che non valga la pena di perseguire queste truffe, ma in realtà le conseguenze che può patire un anziano sono molti peggiori di quelle che soffre chi viene raggirato per l’acquisto di una playstation su Subito.it”. Le cifre sottratte, poi, “si possono considerare modeste secondo i termini di legge, ma non in rapporto alle disponibilità economiche delle anziane truffate”. Per questo la Procura ha avanzato una richiesta di pena pesante, chiedendo un anno e otto mesi di condanna senza sospensione condizionale e mille euro di multa.
 
Il giudice Massimo Scarabello ha in sostanza accolto le richieste dell’accusa escludendo le attenuanti generiche e condannando R.B., con pena sospesa, a un anno e sei mesi di carcere e 700 euro di sanzione.

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