CARAGLIO - Un anno fa la tragedia del biolago di Caraglio: “Anisa era il nostro sole, ora vive dentro di noi”

Il ricordo dei genitori della bimba morta a sette anni: “Una farfalla libera che amava scoprire il mondo e sognava di diventare una dottoressa”

Monica Fissore 17/07/2025 08:15

Una mattina come tante, un mercoledì d’estate. Ci si sveglia, ci si prepara, si saluta la famiglia e si parte, ciascuno verso i propri impegni. Si dà per scontato di ritrovarsi la sera, per condividere le storie della giornata. È così che immaginiamo il mattino del 17 luglio di un anno fa a casa della piccola Anisa Murati, poco prima che partisse emozionata per una giornata al Biolago di Caraglio, insieme agli amichetti del centro estivo parrocchiale di Demonte. Nessuno potrà mai capire davvero cosa sia stata, invece, quella sera per papà Jetmir, mamma Rozafe e i fratelli della piccola Anisa. Poche ore prima, nel pomeriggio, gli accompagnatori del centro estivo, una comitiva di un centinaio di bambini, si erano accorti che Anisa non era più con loro. Le sue ciabattine rosa e lo zainetto restavano immobili sul prato vicino al lago, mentre la bambina era sparita. Ore di ricerche, con decine di soccorritori, sommozzatori e forze dell'ordine impegnate senza sosta, fino al tragico ritrovamento del corpicino a due metri di profondità, sotto la pedana dei tuffi. Non c'era più nulla da fare. La notizia della sua scomparsa ha toccato il cuore di tutta la provincia: morire a sette anni è qualcosa di inconcepibile. Quella sera, molti genitori hanno stretto i propri figli in un abbraccio un po' più lungo del solito, come a voler proteggere un'innocenza che il destino può spezzare in un istante. Negli ultimi 365 giorni, la stampa locale è tornata spesso sulla vicenda, concentrandosi sulle indagini e sull'aspetto giudiziario, doveroso per accertare le responsabilità di una tragedia così grave. Oggi, nel giorno del primo anniversario della sua scomparsa, desideriamo che Anisa venga ricordata per la sua vita e per il segno profondo che, in soli 7 anni, è riuscita a lasciare nella sua famiglia.

"Anisa per noi era un sole" Abbiamo chiesto ai suoi cari di raccontarci chi fosse Anisa. Le loro parole dipingono il ritratto di una bambina speciale, vivace e curiosa, capace di riempire le giornate della sua famiglia con la sua gioia innata. "Anisa per noi era un sole", raccontano Jetmir e Rezafe: “La sua luce illuminava la nostra vita, proprio come l'alba ogni mattina”. “Aveva un carattere sempre sorridente, instancabilmente curiosa di imparare cose nuove, di uscire, di esplorare il mondo. Le piaceva essere libera come una farfalla", dicono con tenerezza. “Anisa amava dedicarsi ai giochi pieni di fantasia: le piacevano le bambole, si divertiva tantissimo a giocare con i suoi fratelli e adorava disegnare”.
Il suo gioco preferito era Frozen, un mondo di magia e sogni. E proprio di sogni era fatta la sua giovane vita: "Voglio diventare una dottoressa, salvare la gente" diceva ai genitori, rivelando il desiderio di aiutare gli altri e la generosità che la contraddistinguevano. Il legame con la sua famiglia era fortissimo, indissolubile. "Eravamo legatissimi. Senza di lei è difficile respirare bene" confidano Jetmir e Rezafe, esprimendo il dolore immenso che li travolge. “Ci manca tantissimo e il dolore è troppo grande nel nostro cuore. Per noi lei è il respiro che noi respiriamo fino alla fine di questa vita. Lei vive dentro di noi". Di fronte ad un dolore così profondo ci si sente disarmati. La redazione di Cuneodice.it esprime la propria vicinanza alla famiglia Murati, unendosi al loro ricordo in questo giorno così difficile.

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