È stato l’intervento di una poliziotta penitenziaria, fuori servizio, a salvare la vita a un uomo di mezza età che minacciava di gettarsi dal viadotto Soleri di Cuneo. L’aspirante suicida era in procinto di scavalcare la rete di protezione: l’agente, che tornava con la sua auto a casa dopo un turno di lavoro al carcere di Saluzzo, ha subito fermato la vettura avendo intuito ciò che stava per accadere. Dopo aver raggiunto la persona, è riuscita a instaurare un dialogo e a distogliere l’uomo da quell’insano proposito. Lei stessa nel frattempo aveva avvisato il 112, richiedendo l’intervento di sanitari e forze di polizia sul posto. L’uomo era ancora estremamente agitato all’arrivo delle forze dell’ordine, ma il primo passo, fondamentale, era ormai stato compiuto: senza quel gesto di altruismo, probabilmente nessuno lo avrebbe potuto trarre in salvo. Una volta affidato il soggetto alle cure dei sanitari, il suo “angelo custode” è potuta rientrare a casa. A rendere noto questo episodio, avvenuto nel pomeriggio di lunedì scorso, è il segretario piemontese del sindacato autonomo Sappe, Vicente Santilli. Santilli sottolinea il plauso del Sappe “a lei che, di rientro dal servizio, è intervenuta professionalmente e umanamente e ha salvato una vita umana. Questo è il vero volto della Polizia Penitenziaria”. Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, esprime apprezzamento e vicinanza all’agente di Polizia Penitenziaria, auspicando che “il ministero della Giustizia gli riconosca una adeguata ricompensa per le eccellenti capacità professionali, umane e di senso civico con cui ha gestito una situazione che avrebbe potuto peggiori conseguenze se il suo intervento non fosse stato appunto tempestivo”.