CUNEO - Urla e insulti in tribunale, il giudice allontana l’imputato detenuto

Il 33enne sarebbe dovuto intervenire nel processo che lo vede accusato di resistenza e lesioni agli agenti penitenziari. Ora rischia una nuova denuncia

a.c. 02/02/2023 19:35

Avrebbe dovuto rendere l’esame in un processo a suo carico, ma il suo comportamento gli è costato un allontanamento dal tribunale e forse una nuova denuncia.
 
I.C., detenuto marocchino di 33 anni, era chiamato a rispondere di resistenza e lesioni agli agenti penitenziari del carcere di Cuneo, dove è stato recluso prima del trasferimento a Biella. Una volta scortato dalle guardie in tribunale, però, ha iniziato ad assumere comportamenti intemperanti. In aula ha dato in escandescenze rivolgendo urla e improperi anche al giudice, che a quel punto ha disposto l’allontanamento dell’imputato. Prima di venire riportato a Cerialdo, l’uomo è stato sentito dal procuratore capo.
 
L’udienza è proseguita con l’audizione dei testi di accusa, tutti poliziotti in servizio nella casa circondariale. Tra loro c’era l’agente scelto che nel dicembre del 2021 è stato aggredito dal detenuto. Il marocchino, ha raccontato il testimone, stava rientrando dall’ora d’aria insieme agli altri della sua sezione. A un certo punto è entrato in infermeria, rifiutando di tornare in cella: “Urlava di voler parlare con il medico competente, gli ho risposto che avrebbe potuto farlo dopo essere tornato nei passeggi o in sezione”. Mentre l’agente e i colleghi lo stavano accompagnando fuori dall’infermeria, I.C. gli aveva sferrato un pugno allo zigomo: “Ho avuto lo zigomo gonfio per una decina di giorni” ha aggiunto la persona offesa. “Con quel detenuto - ha spiegato un sovrintendente del carcere - c’erano problemi ogni giorno, per questioni banali. In quell’occasione, da quanto ha capito, l’agente gli aveva solo chiesto di attendere cinque minuti”.
 
Per il suo comportamento odierno il 33enne rischia ora una denuncia per oltraggio a un magistrato in udienza, un reato che prevede pene tra i sei mesi e i tre anni. Il processo è rinviato al 29 giugno, quando dovrebbe tenersi anche l’esame dell’imputato una volta riammesso in aula.

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