ROBILANTE - Usura e illeciti ambientali: l'operazione della Finanza di Asti che ha coinvolto anche Robilante

Eseguiti stamattina ventisei decreti di perquisizione e il sequestro preventivo di sei aziende e relativi automezzi

Redazione 18/10/2022 13:32

Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Asti hanno eseguito nelle province di Torino, Cuneo, Alessandria, Pavia e Asti, con il supporto dei Reparti del Corpo territorialmente competenti, ventisei decreti di perquisizione e il sequestro preventivo di sei aziende e relativi automezzi commerciali. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale astigiano nei confronti di un gruppo di soggetti dimoranti nel campo di via Guerra di Asti, indiziati a vario titolo dei reati di usura, abusiva attività finanziaria, gestione di rifiuti non autorizzata, combustione illecita di rifiuti ed altre violazioni in materia ambientale. Le operazioni di polizia giudiziaria, che hanno in prevalenza interessato l’area del campo nomadi, hanno visto operare oltre settanta finanzieri, con il supporto di Arpa Piemonte, elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Como – Sezione Aerea Varese, due unità cinofile, di cui una del Corpo, per rintraccio di contante, e una dell’Arma dei Carabinieri, per ricerca eventuali armi e esplosivi, nonché aliquota di Baschi Verdi del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino. L’attività di stamane è stata svolta anche in coordinamento con la Questura di Asti. 
 
Gli interventi sono stati operati dalle Fiamme Gialle anche in provincia di Cuneo, più precisamente nel Comune di Robilante. Gli altri interventi sono avvenuti ad Asti, Montiglio Monferrato (AT), Portacomaro (AT), Odalengo Grande (AL), Castelnuovo Calcea (AT), Moncalieri (TO), Villafranca d’Asti (AT), Moncalvo (AT), Tortona (AL), Cava Manara (PV) e Costigliole d’Asti (AT). 
 
Le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza nei confronti di dodici indagati, riguardano, oltre all’ipotesi di reato di usura e abusiva attività finanziaria, episodi di raccolta abusiva di rifiuti pericolosi e non, macerie, cartoni, materiale elettrico, batterie, pneumatici, derrate alimentari scadute, oli esausti, vetro, metallo ferroso e simili, presso soggetti terzi (per lo più imprenditori). Il materiale scortato da formulari con dati ritenuti fittizi (per origine, contenuto e destinazione), sarebbe stato abbandonato in prossimità del campo nomadi di Via Guerra, previa rimozione dei rottami ferrosi destinati a successiva rivendita, mentre i residui (plastica, cartone, rifiuti umidi, barattoli contenenti residui di olio minerale, vernici, guaine di plastica), rimasti a terra, poi fatti oggetto di combustione, cagionando roghi, che in diverse occasioni hanno richiesto, nei mesi scorsi, l’intervento dei Vigili del Fuoco. La raccolta abusiva e successiva illecita combustione si ritiene vada ricondotta alle ditte facenti capo agli indagati; per una di queste risulta un volume d’affari nel 2021 di 2,6 milioni di euro. Nel corso delle attività sinora effettuate sono stati sequestrati due capannoni industriali, sei aziende, dodici automezzi, per un valore stimato di 3 milioni di euro, una discarica abusiva (circa 60 tonnellate di rifiuti, anche speciali), nonché liquidità e preziosi per circa 20 mila euro. 
 
Nei confronti di alcuni indagati si è anche proceduto per il reato di usura, in quanto sospettati di aver effettuato prestiti di denaro ad imprenditori astigiani in difficoltà economica.

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