SALMOUR - Camion tamponò un motorino fra Trinità e Salmour, entrambi i guidatori sono sotto accusa

La Procura sostiene che lo scooter, procedendo “a zig zag”, abbia contribuito a provocare l’incidente. Il conducente rimase incastrato sotto l’altro veicolo

a.c. 12/01/2023 17:00

Sono entrambi a processo gli utenti della strada feriti in un incidente sulla strada fra Trinità e Salmour, nel settembre 2018. Uno, il fossanese P.V., all’epoca 67enne, era a bordo di un motorino. L’altro, P.B., camionista di 63 anni residente a Carmagnola, sopraggiungeva con il suo tir dalla stessa direzione.
 
Proprio mentre lo scooter si accingeva a svoltare su una via secondaria, il camion lo aveva travolto nonostante un disperato tentativo di evitare l’impatto. Il tir era quindi uscito dalla carreggiata, schiantandosi contro un palo della luce e trascinando il motorino e il suo conducente, incastrati sotto al cassone. Secondo la tesi della Procura, entrambi i conducenti avrebbero concorso a provocare l’incidente: il camionista per non aver mantenuto una velocità tale da arrestare il mezzo in tempo, lo scooterista perché procedeva in maniera anomala. “Andava a zig zag” ha testimoniato una donna, che aveva assistito dalla finestra di casa sua alle fasi precedenti all’urto. Sostiene di non essersene invece accorto il camionista: “Non andava proprio a zig zag, procedeva a passo d’uomo fin da quando l’ho avvistato”.
 
L’autotrasportatore ha spiegato di aver subito rallentato, ma di essersi poi trovato spiazzato dalla manovra repentina del motorino: “Ho immaginato che svoltasse a sinistra, quando sono giunto in prossimità dell’incrocio ha deviato. Per cercare di evitarlo mi sono buttato sulla destra e sono finito contro un palo. Non ho visto nessuna freccia, sennò avrei agito diversamente”. Anche il coimputato ha reso la sua versione dei fatti, condizionata però dal fatto di non aver visto nulla di quanto stesse accadendo: “La strada era abbastanza rettilinea, con una leggera curva. Dovevo svoltare verso casa mia sulla destra, ho sentito una frenata e una botta. Quando ho ripreso conoscenza ero in ospedale a Cuneo”.
 
Il fondo stradale era asciutto al momento dell’impatto e i due conducenti negativi ai test su alcol e droga. Dai rilievi è emerso che il camion procedeva a una velocità poco superiore al limite di 90 chilometri orari: secondo i carabinieri, la motrice aveva le gomme lisce. Il perito infortunistico Marino Botanica ha stimato che la velocità del motociclo non fosse superiore ai 20 km/h. In merito al tentativo di frenata del camionista, il consulente ha aggiunto: “Non c’era nessuna causa particolare per metterla in atto. Una disattenzione momentanea può aver portato alla manovra diversiva che ha confuso l’uomo sul motorino”. Quanto a quest’ultimo, “non aveva nessun ostacolo, quindi nessun motivo di compiere manovre inadatte”. Se il camion fosse sopraggiunto a una velocità inferiore di circa 20 chilometri all’ora, ha ipotizzato il perito, l’incidente si sarebbe potuto evitare.
 
Il 27 marzo è prevista la discussione finale del caso.

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