FOSSANO - Doping negli integratori, accuse a un’azienda di Fossano

I vertici della BF Pharma sono a processo dopo che le analisi di laboratorio rivelarono la presenza di sostanze vietate in alcuni prodotti

a.c. 03/02/2020 17:34

 
L’inchiesta parte da una ‘soffiata’ ricevuta dalle fiamme gialle di Torino nel 2016, quando una fonte riservata aveva informato i finanzieri riguardo alla possibile presenza di anabolizzanti in alcuni integratori - liberamente commercializzati anche su Internet. Le successive indagini coordinate dal pubblico ministero Alessandro Aghemo avevano portato a una delle operazioni più rilevanti mai effettuate a livello europeo nel campo della lotta al doping, con sequestri a carico di tre aziende in varie zone del Nord Italia.
 
Uno dei filoni d’indagine interessa la provincia Granda, nello specifico la società BF Pharma srl di Fossano. Si tratta di un’impresa attiva da anni nella rivendita di integratori alimentari per lo sport, in particolare per conto della multinazionale tedesca Weider della quale rappresenta l’unico distributore autorizzato in Italia.
 
I controlli effettuati dalla Guardia di Finanza nell’ottobre 2016 avevano evidenziato la positività di otto campioni sui sedici analizzati a sostanze proibite dalla WADA, l’agenzia internazionale antidoping, in particolare testosterone e prednisolone acetato. Il successivo sequestro aveva interessato nove prodotti distribuiti dall’azienda fossanese, sei dei quali per conto della Weider e i restanti tre a marchio BF Pharma. Anche questi ultimi, ha precisato il presidente della società, sono prodotti da terzisti cui BF Pharma fornisce indicazioni, come la Bai srl di Carate Brianza (MB).
 
A carico dei vertici della BF Pharma, il presidente F.B., l’amministratore delegato B.G. e il consigliere G.C., è stato disposto il rinvio a giudizio. L’avvocato Francesco Pacciani, che difende gli imputati insieme alla collega Costanza d’Ormea, sostiene tuttavia che “le analisi escludono in maniera categorica la presenza di sostanze anabolizzanti o dopanti nei prodotti sequestrati. Abbiamo danni per 50mila euro di materiale sequestrato che è giunto nel frattempo a scadenza e dovrà essere smaltito”.
 
Nella prossima udienza, fissata al 16 marzo, verranno ascoltati i consulenti tecnici di accusa e difesa che hanno effettuato le analisi e le controanalisi sui diversi prodotti oggetto d’indagine.

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