FOSSANO - I carabinieri lo “pescano” nell’auto rubata: condannato un ladro 23enne

Il senzatetto libico era stato sorpreso mentre forzava le macchine in sosta nella zona della stazione di Fossano. Decisiva la chiamata di una residente

Immagine di repertorio

a.c. 20/10/2022 17:41

Era stata la telefonata di una residente, svegliata nel cuore della notte da un rumore di vetri rotti, a mettere i carabinieri sulle tracce di un giovane, sorpreso nel tentativo di forzare diverse auto in sosta a Fossano.
 
Il ladro è risultato essere Y.A., cittadino libico, classe 1999, incensurato e senza fissa dimora. Nell’agosto dello scorso anno era stato denunciato, dopo essere stato trovato all’interno di una Bmw con un finestrino sfondato. Pochi minuti prima delle quattro di notte, una ragazza residente in corso Emanuele Filiberto aveva chiamato il 112: sotto casa sua, aveva spiegato, un ragazzo stava cercando di forzare una Maserati. Anche altre auto posteggiate nel viale erano state fatte oggetto di “attenzioni” ed erano scattati diversi allarmi.
 
I militari dell’Arma sopraggiunti sul posto avevano trovato il sospettato nella zona della stazione. Il vicebrigadiere Fabrizio Griffo era stato il primo a notare la presenza di una Bmw Serie 3, con le luci intermittenti azionate: “Una parte del finestrino posteriore era rotto e accovacciato a bordo c’era questo individuo. All’interno c’erano oggetti sparsi, come se avesse rovistato”. Il ragazzo era stato fatto uscire dall’auto e perquisito, poi i carabinieri avevano contattato la persona che aveva in uso la macchina. Questi era risultato essere un 61enne che aveva avuto in dotazione la Bmw come veicolo aziendale. L’uomo ha denunciato anche il furto di un paio di cuffiette airpods, dei suoi occhiali con lenti fotocromatiche e di due rosari. Nessuno di questi oggetti è stato in seguito recuperato.
 
Contro il giovane libico, assistito dall’avvocato Laura Filippi, il pubblico ministero Gianluigi Datta aveva chiesto una condanna a sei mesi di reclusione e 400 euro di multa. La pena è stata fissata dal giudice Giovanni Mocci in tre mesi e 258 euro di sanzione, con il beneficio della sospensione condizionale.

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