TRINITA' - Insulti e minacce per sbarrare la strada ai vicini: a processo un agricoltore di Trinità

All’origine della controversia una servitù di passaggio: “Bestemmiava e tirava pugni sul trattore dicendo di non passare mai più” raccontano le parti offese

a.c. 26/05/2021 18:40

 
C’è una contesa sulla servitù di passaggio in un viottolo di campagna all’origine del processo per violenza privata avviato contro T.T., agricoltore di Trinità residente in frazione Savella. A denunciarlo sono stati i suoi vicini, esasperati a loro dire dai continui tentativi di impedirgli l’accesso a un fondo di cui sono affittuari.
 
Per arrivare a quel fondo agricolo, distante un paio di chilometri da casa loro, la via più breve passa appunto per un tratto di strada lungo non più di tre-quattrocento metri, che attraversa i terreni di T.T.: tuttavia quest’ultimo, da un paio d’anni, si opporrebbe in ogni modo all’idea che i vicini passino di lì. “Un giorno mio figlio è andato col trattore a prendere erba in quel fondo e tornando indietro è stato fermato da T.T. in modo aggressivo: bestemmiava, insultava e minacciava dicendo di non passare mai più perché la strada è sua” ha raccontato uno degli affittuari. La stessa scena a base di insulti, pugni sul trattore e minacce si sarebbe ripetuta il giorno dopo, motivo per cui l’agricoltore e il fratello avevano chiesto un chiarimento: “Siamo sempre stati in buoni rapporti con lui. Quando ci siamo incontrati gli abbiamo fatto presente l’esistenza del diritto di passaggio, ha ammesso di aver esagerato e ci siamo lasciati con una stretta di mano”.
 
Identiche minacce sarebbero state ripetute pochi giorni dopo ai figli dei due agricoltori: “Si è parato più volte davanti a noi con minacce e gesti. - ha raccontato uno di loro - Io e mio cugino eravamo su un trattore scabinato, il vicino ci ha insultati dicendo di andarcene, prendeva a pugni il trattore e sfilava i pali che delimitano i suoi pascoli minacciando di colpirci”. Sulle ragioni di tanto astio, però, nessuno ha saputo fornire spiegazioni: “Da subito diceva che è perché temeva che la sua strada si rovinasse”. I due comproprietari dei terreni, anche loro residenti in frazione, sostengono che il problema dipenda dai rapporti di T.T. con la famiglia affittuaria: “Con noi non si è mai lamentato, - spiega uno dei due - siamo sempre passati su quella strada dove esisteva servitù di passaggio già quando nostro padre ha acquistato il terreno. Però non vuole che ci passino i suoi vicini. Mesi fa aveva messo addirittura un trattore di traverso”.
 
“So che in un’occasione ha messo un mucchio di ghiaia sulla strada e tirato dei fili: una domenica mattina l’ho visto che stava lì con il badile ad aspettare che i vicini passassero” ha raccontato suo fratello, l’altro comproprietario, aggiungendo di avere anche provato a intercedere con T.T.: “Sono andato da lui per mediare ma ha rifiutato. Dice che i suoi vicini sono delinquenti e che se vogliono passare devono fare il giro da Fossano, lo ha ribadito ancora un mese fa”.
 
Il processo è stato rinviato al 7 luglio per la discussione.

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