Il Centro di Accoglienza Straordinaria per migranti di Fossano, in via Salmour 13, gestita dalla cooperativa 'Le Alpi del Mare', è finito nel mirino della Prefettura e dell'Asl. Nella giornata di ieri, lunedì 19 marzo, è stata effettuata un'ispezione congiunta con i Vigili Urbani. Secondo indiscrezioni interne il controllo avrebbe riscontrato delle irregolarità nella struttura che un tempo ospitava la sede dell'Enel, anche se, al momento, non ci sono conferme ufficiali in merito. Nell'edificio sono attualmente ospitati 29 migranti.
La viceprefetto vicario Maria Antonietta Bambagiotti ha gettato acqua sul fuoco spiegando che si tratta di una normale operazione di controllo: “Facciamo un monitoraggio continuo a tutte le strutture di accoglienza e questa rientra nell'ambito di routine dei controlli. Le facciamo appositamente per evitare che il gestore si rilassi. A volte con il passare del tempo igiene e sicurezza vengono meno. Vengono applicate delle sanzioni di tipo pecuniario o di altro tipo fa parte dell'applicazione del contratto in essere con il gestore”.
La palazzina di via Salmour è stata oggetto un'ordinanza del Comune di Fossano nel mese di febbraio, a firma del dirigente del Dipartimento urbanistica Alessandro Mola. Secondo il quale “deve essere sgomberata perché non può essere utilizzata come centro di accoglienza per i migranti”. Sul documento la proprietà dell'ex sede dell'Enel (Su-Ar Real Estate s.r.l.) ha fatto ricorso al Tar.
La cooperativa 'Alpi del Mare' era balzata agli 'onori' delle cronache nel mese di dicembre dello scorso anno per le condizioni di un'altra struttura da lei gestita, questa volta a Carrù, dove due ragazzi pakistani erano rimasti intossicati dopo aver portato in stanza un braciere per scaldarsi.