FOSSANO - “La camicetta è troppo corta”: botte alla fidanzata minorenne davanti agli occhi dell’amica

L’uomo, oggi 46enne, è a processo per stalking e lesioni. All’epoca della relazione lei aveva appena 14 anni: “Non riusciva a lasciarlo” racconta la mamma

Andrea Cascioli 19/06/2025 11:00

C’erano venticinque anni di differenza quando era incominciata la loro relazione, molti di più di quanti ne avesse lei, quattordicenne, all’epoca. Oggi l’ex compagno, un albanese residente a Fossano, classe 1979, è a processo per stalking, lesioni, violazione di domicilio e cessione di stupefacenti.
 
Dopo la denuncia della ragazzina, oggi ventenne, era finito anche in carcere: “I primi giorni si comportava bene” ha detto lei in tribunale. Entrambi facevano uso di droghe, ha ammesso, spesso anzi era la cocaina a innescare la rabbia. Una volta avrebbe addirittura cercato di strangolarla, con le mani e poi avvolgendole un cavo elettrico al collo, prima di sferrarle un pugno al volto: la accusava di avergli rubato la droga. L’altra ossessione era legata ai presunti tradimenti: un chiodo fisso che avrebbe portato l’imputato, sempre secondo le accuse, a pretendere di ispezionare il cellulare di lei e a pubblicare messaggi sui social dal suo profilo, per conversare con amici e conoscenti della ragazza.
 
Le violenze spesso si consumavano alla luce del sole, sottolineano la mamma e la migliore amica della persona offesa, che hanno deposto nell’ultima udienza del processo. Compreso l’episodio che avrebbe portato alla denuncia, nel luglio 2023: un’irruzione in casa in piena regola, dopo aver forzato una finestra, trascinando lei per i capelli davanti agli occhi atterriti dei vicini. “Non le permetteva di frequentare le amiche, accusava anche me di volerle far conoscere altre persone, altri ragazzi” rivela la mamma: “La accusava di tradirlo e per questo le spaccava i cellulari. La picchiava se gli rispondeva male, se preferiva restare con me a casa. Ogni motivo era buono, l’ha minacciata anche con le forbici”. La fidanzata ragazzina avrebbe voluto mettere fine a tutto, ma non poteva: “Non riusciva a lasciarlo, era convinta che lui le volesse bene, poi però mi confessò che era come una malattia, non riusciva ad uscirne. Nell’ultimo periodo aveva paura delle conseguenze, anche perché lui minacciava di ammazzare lei e me”.
 
All’inizio la giovane frequentava il nipote di lui, poi aveva ceduto al corteggiamento insistente dell’adulto. La mamma aveva scoperto tutto, guardando di nascosto una foto sul cellulare. C’erano stati problemi in famiglia, una separazione e le ripercussioni inevitabili sul vissuto di un’adolescente: “Lui se ne è approfittato, non doveva neanche metterle gli occhi addosso” dice oggi la signora. Elenca uno stillicidio di episodi, a partire da quando la figlia si era presentata al pronto soccorso con il volto arrossato e un dolore al polso, dicendo di essere caduta: “Io avevo capito, ma lei negava di essere stata picchiata. Poi ci sono stati il taglio sulla testa, nella parte della nuca, la ferita sotto l’occhio, l’occhio blu, le costole rotte, i calci e i lividi sulle cosce, sulla schiena, i segni sul collo. Io chiedevo e lei alla fine confessò che era stato lui, che la picchiava”.
 
L’amica ricorda in particolare un episodio in cui l’uomo avrebbe afferrato la “fidanzatina” per la camicetta in piazza, scagliandola a terra: “Lei era molto esile, era caduta a terra e lui l’aveva lasciata là”. Il motivo? La camicetta, un regalo dell’altra ragazza: “A lui non piaceva perché era troppo corta”. I segni sul corpo dell’amica adolescente dice di averli visti anche lei, più volte: “Mi chiedeva il fondotinta per coprirli prima di rientrare a casa. Spesso dormiva fuori casa, a volte in b&b, a volte per strada, a volte in case che non conoscevo. Una volta vidi quando le spaccò il telefono, era un gesto voluto”. Perfino l’altra ragazza sarebbe stata vittima di violenze, uno schiaffo sulla spalla nel tentativo di difendere l’amica: “Eravamo in un locale, - ricorda - lui voleva andare via e lei voleva restare. La prese per i capelli, lei si divincolò e lui le tirò lo schiaffo che presi io, perché mi ero frapposta fra loro”.

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