BENE VAGIENNA - La lite per un fotomontaggio osceno su Facebook porta a processo un 49enne benese

L’uomo è stato denunciato da una sanremese che aveva trovato sul suo profilo social un commento dello sconosciuto, giudicato di cattivo gusto

a.c. 17/03/2021 12:09

 
Utenti dei social fate attenzione, anche un commento di dubbio gusto può mettervi nei guai con la giustizia: è successo a un 49enne di Bene Vagienna, G.C., accusato di diffamazione dopo la denuncia di una 36enne di Sanremo.
 
G.C. avrebbe dato della “psicopatica” alla donna, additandola ai suoi contatti di Facebook, dopo che quest’ultima aveva chiesto e ottenuto dal social network la rimozione di un’immagine oscena pubblicata sul suo profilo dal benese nel novembre 2016. A fare da involontario “tramite” fra i due, perfetti sconosciuti sia nella vita reale che sul web, era stata un’amica della sanremese, che aveva tra i suoi contatti virtuali anche G.C.: “Lei mi aveva invitata a cena, prima di partire da casa ho scritto sulla sua bacheca personale ‘ho fame’ e mi ha risposto pubblicando una foto del sugo che stava cuocendo. Sotto quel post è poi apparso un commento in cui si vedeva il profilo di una donna che pratica sesso orale dentro a una tazza di cappuccino”.
 
La titolare del profilo, ha aggiunto la sua amica, “ci è rimasta male soprattutto perché in quel periodo stava intraprendendo un percorso per l’affidamento dei figli del suo compagno: era una situazione delicata e quel che era successo non era piacevole”. Per questo avrebbe chiesto allo sconosciuto di rimuovere l’immagine oscena e poi, non ottenendo risposta, l’avrebbe segnalata alla censura del sito. La cosa però avrebbe scatenato l’ira di G.C. che in un successivo post aveva chiamato in causa la loro comune conoscenza: “Scriveva che la mia amica era ‘una psicopatica’ e che ‘stupida è ancora poco per definirla’: sul suo profilo ha ripubblicato anche la foto, commentata dai suoi amici”. Da qui era nata una successiva richiesta di rimozione del post con i commenti offensivi e poi la querela.
 
Per giungere all’identificazione del profilo di G.C. come autore dei commenti, la polizia giudiziaria ha analizzato tutti i profili con lo stesso nome presenti sul social network: uno riportava la stessa foto profilo immortalata negli screenshots. Su quella bacheca era visibile inoltre la targa di un’auto incidentata che è risultata essere intestata all’imputato.
 
Il giudice ha rinviato il processo al 16 giugno per l’esame dell’imputato, dei testi e del consulente della difesa.

Notizie interessanti:

Vedi altro