FOSSANO - Mille euro per l’alloggio in Riviera: l’acconto arriva, ma la “casa vacanze” non c’è

Vittima della truffa una fossanese che programmava le sue ferie estive a Finale Ligure: “L’indirizzo esisteva e per giunta era proprio sul mare”

a.c. 24/01/2023 18:20

Un alloggio a Finale Ligure per due settimane di vacanze: prezzo concordato, mille euro. Peccato che dietro si celasse la truffa. La vittima è una signora di Fossano, all’epoca 43enne, gabbata dalla sedicente proprietaria di una casa vacanze che aveva inserito un annuncio sul portale Subito.it.
 
Le due donne si erano messe in contatto tramite il sito e poi al telefono. L’inserzionista aveva confermato che l’alloggio era disponibile per il mese di luglio e aveva anche invitato la potenziale acquirente a prenotare in fretta, perché la richiesta era molto alta in quel periodo. Il prezzo era basso e l’alloggio, racconta la fossanese, sembrava carino e adatto alle sue necessità. Così il giorno dopo la 43enne aveva chiamato dicendo di essere interessata e la proprietaria le aveva chiesto un acconto da 500 euro, pari a metà dell’affitto.
 
Lei aveva acconsentito anche a versare la somma su una carta Postepay anziché attraverso un bonifico, come avrebbe preferito fare: “Era da un po’ che cercavo l’alloggio. Ho chiesto come era, se corrispondesse alle foto, quale fosse l’ampiezza delle camere. La signora mi ha dato la descrizione e mi sono fidata”. Subito dopo il versamento, però, non c’era più stato verso di ricontattare l’autrice dell’annuncio. Dopo alcuni giorni trascorsi invano la donna aveva provato a richiamare col numero della figlia, chiedendo se potesse vedere l’alloggio: “Mi era venuto il dubbio che qualcosa non quadrasse. La signora ha risposto di no e ha buttato giù il telefono”.
 
La vittima della truffa chiarisce di aver appurato con l’ausilio delle mappe satellitari l’effettiva esistenza dell’indirizzo indicato: “La via esisteva e per giunta era proprio sul mare”. Alla fine, però, non le era rimasto altro da fare che presentare denuncia ai carabinieri, fornendo il cellulare e il numero di Postepay della truffatrice. L’utenza telefonica è risultata essere intestata a Caterina Fazio, una donna residente a Napoli. La Postepay era invece in uso a tale Giuseppe Farinelli. La persona che aveva portato avanti la trattativa lo aveva indicato come suo marito.
 
Per i fatti risalenti al 2017 Farinelli è ora accusato di truffa, ma sono in corso le trattative per un’eventuale remissione di querela previo risarcimento. Il processo, nel frattempo, è aggiornato all’11 aprile.

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