CERVERE - Minacce di stupro alla ex miss Francesca Bergesio, patteggia il persecutore online

Un 32enne agiva dietro a un profilo falso, inviando messaggi su Facebook. La vittima devolverà il risarcimento alla lotta contro la violenza di genere

Andrea Cascioli 03/07/2025 12:28

Ha patteggiato una condanna a tre mesi, convertiti in 180 ore di lavori di pubblica utilità, il 32enne autore delle gravi minacce online nei confronti della cerverese Francesca Bergesio, poco dopo la sua elezione a Miss Italia 2023. Anouar Eddaif, residente in provincia di Brescia, è la persona che si celava dietro al profilo Facebook di una sedicente Laura Chiappera: “So dove abiti, vengo a violentarti, ammazzo te e tuo padre” si leggeva in uno dei messaggi inviati sulla posta privata dell’allora 19enne modella e attrice, presa di mira insieme al padre, il senatore leghista Giorgio Maria Bergesio. Solo dopo una serie di messaggi di quel tenore, precisa la ex miss Italia, lei aveva deciso di tutelarsi: “Sono una ragazza molto giovane e ricevere questi messaggi è davvero brutto. Poi su questo mi sono battuta durante il percorso di miss Italia, studiando il monologo sulla violenza di genere. Subire tutto ciò mi ha fatto capire ancor più l’importanza dell’argomento” aveva dichiarato alla nostra redazione dopo la notizia del rinvio a giudizio. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Postale di Cuneo, hanno permesso di identificare l’autore delle minacce. In veste di parte civile, assistita dall’avvocato Nicola Menardo dello studio Weigmann, Bergesio avrà diritto anche a un risarcimento che ha già annunciato di voler devolvere per intero ad associazioni attive nella lotta alla violenza di genere. “Questa iniziativa giudiziaria voleva incoraggiare le donne a denunciare qualsiasi tipo di violenza e sopraffazione” conferma il legale. “L’esito del processo - aggiunge - dimostra che l’autorità giudiziaria è pronta ad ascoltare e a tutelare le vittime: ringrazio il pubblico ministero Laura Deodato per gli sforzi investigativi profusi. Il risarcimento ottenuto da Francesca, compresi i miei onorari, saranno integralmente devoluti a enti no profit che si occupano di violenza di genere”.

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