TRINITA' - “Non potete passare sulla mia strada”: condannato un agricoltore

Erano stati i vicini a denunciare l’uomo, residente in una frazione di Trinità, dopo ripetute minacce: “Bestemmie, insulti e pugni sul trattore” hanno raccontato

a.c. 18/08/2021 18:58

 
L’oggetto della contesa giudiziaria che ha portato a processo un agricoltore trinitese è una strada di campagna in frazione Savella. Per poco più di tre-quattrocento metri il viottolo attraversa i terreni di T.T. e permette ai suoi vicini di accedere a un fondo di cui sono affittuari.
 
È l’unica strada che si possa percorrere per raggiungere quel campo, spiegano loro. Nondimeno, il vicino si è sempre opposto in ogni modo all’idea che potessero transitarvi, finché nel 2019 si è arrivati alla denuncia: “Un giorno mio figlio è andato col trattore a prendere erba in quel fondo e tornando indietro è stato fermato da T.T. in modo aggressivo: bestemmiava, insultava e minacciava dicendo di non passare mai più perché la strada è sua” ha raccontato uno degli affittuari. La stessa scena a base di insulti, pugni sul trattore e minacce si sarebbe ripetuta il giorno dopo, motivo per cui l’agricoltore e il fratello avevano chiesto un chiarimento.
 
L’incontro tuttavia non aveva portato a una soluzione, tant’è che identiche minacce sarebbero state ripetute pochi giorni dopo ai figli dei due agricoltori: “Si è parato più volte davanti a noi con minacce e gesti. - ha raccontato uno di loro - Io e mio cugino eravamo su un trattore scabinato, il vicino ci ha insultati dicendo di andarcene, prendeva a pugni il trattore e sfilava i pali che delimitano i suoi pascoli minacciando di colpirci”. Sulle ragioni di tanto astio, però, nessuno ha saputo fornire spiegazioni: “Da subito diceva che è perché temeva che la sua strada si rovinasse”. I due comproprietari dei terreni, anche loro residenti in frazione, hanno sostenuto che il problema dipendesse dai rapporti di T.T. con la famiglia affittuaria: “Con noi non si è mai lamentato, - ha spiegato uno dei due - siamo sempre passati su quella strada dove esisteva servitù di passaggio già quando nostro padre ha acquistato il terreno. Però non vuole che ci passino i suoi vicini. Mesi fa aveva messo addirittura un trattore di traverso”.
 
Il processo a carico dell’agricoltore, accusato di violenza privata, si è concluso con la condanna a sei mesi di reclusione.

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