TRINITA' - Per il disastro ferroviario a Trinità la Procura chiede la condanna di due imputati

Il crollo di una gru provocò il deragliamento. Alla sbarra i proprietari del terreno su cui si verificò l’incidente: Trenitalia vuole da loro 1,5 milioni di danni

a.c. 18/01/2023 18:06

Un anno e sei mesi di reclusione per ciascuno dei due imputati di disastro ferroviario colposo, più un milione e mezzo di danni richiesti da Trenitalia. È quanto domandato dall’accusa pubblica e privata per l’amministratore delegato e la presidente del consiglio di amministrazione di Asfalti Savigliano, in riferimento al disastro ferroviario verificatosi il 27 aprile 2018 a Trinità.
 
Ai due imputati si contesta l’omessa vigilanza sulle attività compiute in un terreno di loro proprietà, confinante con il tracciato ferroviario. Il crollo di una gru sulla massicciata aveva tranciato i cavi elettrici della linea e provocato il deragliamento di un convoglio regionale, proveniente da Savona e diretto a Torino. Tra i circa 200 passeggeri una decina erano rimasti feriti in modo non grave, quando la motrice e due carrozze del convoglio erano finite fuori asse, a poche centinaia di metri dalla stazione di Trinità. All’origine del crollo il ribaltamento di una soletta in calcestruzzo che la gru stava movimentando in quel momento.
 
L’uomo che stava manovrando la gru, titolare dell’azienda Edil Giara, ha in seguito patteggiato una condanna. È emerso dalle indagini che il terreno adibito a deposito su cui si trovava era stato concesso in comodato d’uso gratuito alla sua ditta dalla Asfalti Savigliano. La stessa Asfalti Savigliano depositava materiale edile in una parte separata dell’appezzamento, diviso da una rete di metallo. Secondo la normativa, i lavori effettuati in prossimità della linea ferroviaria sarebbero dovuti essere autorizzati da Rfi. In passato la Asfalti Savigliano aveva chiesto e ottenuto analoga autorizzazione, della quale invece la Edil Giara era sprovvista. Il manovratore della gru ha spiegato comunque di non aver mai avuto a che fare con gli amministratori della Asfalti Savigliano, né prima né dopo il disastro: “Per il contratto di comodato gratuito ho sempre parlato con un’altra persona” ha affermato.
 
Questa persona dovrà essere sentita dai giudici che hanno disposto un’ulteriore udienza, dopo che già erano state dichiarate la chiusura dell’istruttoria e ascoltate le conclusioni delle parti. Il sostituto procuratore Francesca Lombardi ha confermato la sussistenza, a giudizio della Procura, di una mancata vigilanza: “Una parte del lotto veniva utilizzata dalla Asfalti Savigliano, circostanza che ci porta a dire che l’azienda sapesse cosa faceva Edil Giara”. Aspetto fondamentale, secondo il pubblico ministero, è che la Asfalti Savigliano fosse consapevole della necessità di richiedere un’autorizzazione alla società ferroviaria prima di effettuare i lavori: “Questo avrebbe accorciato i tempi di soccorso, che invece di fatto abbiamo allungato”. “Il fatto che non ci siano stati feriti o deceduti, grazie alla prontezza d’intervento della manovratrice, non fa venir meno la portata degli eventi” ha concluso la rappresentante dell’accusa. Alle sue argomentazioni si è associato il legale nominato da Trenitalia, che è parte civile nel procedimento: “Il processo muove da un fatto molto grave anche se per fortuna non tragico” ha sottolineato, evidenziando come il luogo non fosse neppure stato mappato nel documento di valutazione dei rischi. Per questo Trenitalia ha richiesto un risarcimento di 1 milione e 495mila euro, quantificandone 50mila per i soli danni d’immagine.
 
Non c’è incuria o violazione di legge secondo l’avvocato Alberto Leone, difensore di entrambi gli imputati: “Impossibile ipotizzare una ‘culpa in vigilando’ su una movimentazione effettuata quel giorno stesso”. Il manovratore della gru, ha ricordato il legale, “ha detto che quella gru non era mai stata utilizzata e che era la prima volta che lui spostava materiali pesanti”. Inoltre, ha aggiunto in riferimento all’assenza di autorizzazioni per i lavori, “addebitare una mancanza della Edil Giara ad Asfalti Savigliano è una forzatura”.
 
L’ulteriore udienza è in calendario il 24 maggio. Per quella data si prevede di arrivare a sentenza.

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