FOSSANO - Scappò dai vicini dopo la lite in famiglia: “Mamma mi ha presa a bastonate”

La donna, residente a Fossano, è ora a processo con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione. L’adolescente ha denunciato violenze anche da parte del fratello

a.c. 07/09/2021 17:20

 
È stata una banale richiesta, formulata da un’adolescente ai suoi vicini di casa, a innescare la catena di eventi che hanno portato a processo una donna di nazionalità albanese, residente a Fossano, con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione.

A denunciarla la sua stessa figlia, oggi sedicenne. I fatti risalgono a un pomeriggio di marzo dello scorso anno, quando la giovane che chiameremo Martina (nome di fantasia) aveva bussato alla porta dell’abitazione antistante alla sua per chiedere una pomata per gli ematomi: “Quella richiesta, formulata al mio compagno, mi era sembrata strana” ha raccontato in aula la vicina. La donna era andata a parlare con la ragazzina per farsi spiegare cosa fosse accaduto e lei le aveva mostrato un livido sul braccio: “Non era un ematoma che poteva essersi procurata per caso, sbattendo contro qualcosa. Per questo le ho chiesto cosa fosse successo e Martina dopo un po’ aveva ammesso che sua madre l’aveva picchiata con un bastone”.

A riscontro di quelle affermazioni c’erano numerosi altri segni sul suo corpo: ematomi su entrambe le gambe, unghiate sul collo. Dopo averle somministrato un antidolorifico, la vicina aveva chiesto a Martina se volesse essere accompagnata in ospedale ma lei aveva rifiutato. L’adulta aveva comunque insistito perché le lasciasse fotografare quei lividi in modo da conservare traccia delle presunte violenze: “Era già accaduto che sentissimo le urla di sua madre di notte, ma conoscevo poco la ragazza. L’avevo vista solo due o tre volte”. La ragazzina aveva atteso che sua madre uscisse di casa per andare a lavorare prima di chiedere aiuto: “Non volevo sporgere denuncia senza prima parlarne con lei, perciò le chiesi se era cosciente del fatto che ciò che le era accaduto non andava bene. Disse che era già successo altre volte e che anche il fratello, quando abitava con lei e con la madre, l’aveva picchiata e in un’occasione le aveva rotto il naso. Martina aveva scattato delle fotografie e le aveva inviate alle compagne di classe”.

In seguito l’adolescente era stata accompagnata a sporgere denuncia presso la caserma dei carabinieri di Fossano e poi a Cuneo, dove era stata affidata al padre (divorziato dalla madre e altrove residente). “Il giorno dopo - ha raccontato la testimone - sua madre è venuta da me e mi ha raccontato che avevano litigato e la cosa le era sfuggita un po’ di mano: era contraria al fatto che sua figlia frequentasse un certo ragazzo. Io le risposi che mi ero limitata ad accompagnare Martina dai carabinieri perché sono madre anch’io e che lei avrebbe fatto lo stesso se mio figlio si fosse presentato alla sua porta in quelle condizioni”.

Il giudice ascolterà la versione della sedicenne nell’udienza del prossimo 14 gennaio, al termine della quale è prevista anche la conclusione del procedimento.

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