FOSSANO - Si ferma per fotografare un autovelox, i vigili lo denunciano

Disavventura giudiziaria per un ottantenne di Fossano. Al giudice (che lo ha assolto) ha spiegato: “Ero convinto che non ci fosse il cartello di segnalazione”

a.c. 18/11/2022 16:23

Una fotografia scattata con il cellulare è costata un processo a un anziano automobilista di Fossano, conclusosi con una sentenza di non doversi procedere “per particolare tenuità del fatto”.
 
L’uomo era stato denunciato da una pattuglia della Polizia Municipale dopo essere stato notato lungo la Statale 20 in frazione Mellea, intento - secondo i vigili - a sbracciarsi per segnalare alle auto di passaggio la presenza di un autovelox mobile. L’anziano - cui si contestava anche di aver invaso la carreggiata a piedi - avrebbe interferito con l’attività degli agenti al punto da giustificare una denuncia per violenza privata, poi modificata dal pm nell’ipotesi di interruzione di pubblico servizio.
 
Con questa imputazione si è ritrovato a processo. Stamani ha voluto comparire in udienza, per spiegare al giudice cosa stesse facendo: “Passando in macchina ho notato il velox, sono tornato indietro perché non avevo visto alcun cartello di segnalazione come è invece prescritto dalla legge. Ho scattato una foto, quando stavo per andarmene una pattuglia si è fermata per identificarmi”. Il controllo si era esteso alla sua auto ed era durato, sostiene l’anziano, una quarantina di minuti. Alla fine i civich gli avevano elevato una contravvenzione perché uno specchietto risultava scheggiato: “Non è vero che ho fermato le auto in transito. Ai vigili ho anche detto che avrei cancellato la foto, se gli dava fastidio”. Il cartello di segnalazione, per la cronaca, era in effetti presente, ma l’automobilista afferma di non essersene accorto.
 
Il pubblico ministero Gianluigi Datta, poco convinto dalla spiegazione, si è concesso un commento divertito: “Il detto recita ‘chi si fa gli affari suoi, campa cent’anni’: il signore è arrivato a ottanta”. Per il rappresentante della Procura “non c’era necessità per l’imputato di fermarsi a fotografare mentre si stava installando l’autovelox, mettendo a rischio la sua incolumità e le altre auto”. Per il fossanese era stata quindi domandata una pena pari a dieci giorni di reclusione.
 
L’avvocato Luca Martino, difensore dell’imputato, ha obiettato che l’uomo avesse “parcheggiato fuori dalla carreggiata e attraversato regolarmente, per fotografare non la pattuglia ma il tratto di strada”. In quel modo, sostiene il difensore, avrebbe potuto opporsi qualora gli fosse stata elevata una contravvenzione per eccesso di velocità: “Non è vero che fosse in mezzo alla strada. Il verbale postumo sullo specchietto si colloca ex post, quando protesta per le accuse rivoltegli dai vigili”. In ogni caso, “se un’interruzione c’è stata si deve all'iniziativa unilaterale dei vigili: non c’è prova che il velox sia stato spento durante il controllo e comunque gli agenti erano in due, uno avrebbe potuto continuare il servizio”.
 
Il giudice Marco Toscano ha quindi ritenuto non punibile il comportamento dell’anziano.

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