FOSSANO - Stalking, l’incubo di una madre: “Per colpa sua ho perso tutto, anche i miei figli”

La fossanese ha raccontato aspetti drammatici della relazione con l’ex convivente: “Si infuriava se alzavo lo sguardo o salutavo altri uomini per strada”

a.c. 16/12/2022 18:45

“Ho perso i miei figli perché la sua gelosia mi ha portata a trascurare tutto il resto, ho cambiato le mie abitudini, ho anche cambiato città”: parte da qui il drammatico racconto di una madre fossanese, ascoltato in un’aula di tribunale a Cuneo.
 
La donna ha denunciato l’ex convivente perché esasperata dalle continue chiamate al telefono, dalle sfuriate di lui e dall’invio di video di natura sessuale a persone a lei vicine. La denuncia per stalking a fine gennaio, dopo mesi descritti come un inferno: “Il nostro rapporto è iniziato su Facebook nella primavera del 2021, ci siamo frequentati ogni tanto la sera, poi sempre più spesso. All’inizio era stupendo, fino a quando è venuto a stare con noi. La sua gelosia è divenuta ossessiva, soffocante”.
 
Quello che voleva, a suo dire, era il controllo assoluto su di lei: “Sul mio telefono ha copiato tutti i contatti e poi li ha cancellati, lasciando solo i numeri dei familiari. Ha cambiato le password dei miei profili in Facebook e Instagram, diceva che li usavo per fare sesso a pagamento. Quando accompagnavo i miei figli a scuola mi accusava di parlare con i padri degli altri alunni. Era aggressivo, per due volte mi ha anche picchiata”. Se i due cenavano fuori o passeggiavano, aggiunge, “non potevo alzare lo sguardo o incrociarlo con quello di altri uomini. Una volta mi insultò perché avevo guardato un ragazzo in un bar molto affollato, un’altra volta perché mi ero fermata a parlare con il mio dentista, incontrato per caso dal benzinaio. Lui mi aveva seguito sulla sua auto, si arrabbiò tantissimo”.
 
Una situazione che non poteva andare avanti in eterno e che, infatti, precipitò. Per la prima volta nel dicembre dello scorso anno, quando l’uomo si era presentato nell’abitazione di lei in preda alla collera, accusandola di avere un’altra relazione. Lei era scappata, sconvolta, in casa dei vicini, dove l’avrebbero trovata più tardi i carabinieri. In quell’occasione, però, aveva scelto di non denunciare: “Gli volevo dare un’altra possibilità. All’inizio sembrava tranquillo, ma poi sono ricominciati litigi e insulti. A gennaio ho deciso che doveva finire. Avevo trascurato tutto per lui, perfino i miei figli”.
 
Da quel momento sarebbero cominciati gli appostamenti, le chiamate continue, i ricatti con i video privati inviati al padre e alla ex suocera di lei. Le ripercussioni, aggiunge la donna, non avevano tardato a manifestarsi anche sul piano professionale: “Dopo la fine della relazione mi ha costretta a cambiare due volte il numero di telefono. Mi chiamava anche 200 volte al giorno, per tutta la notte: i messaggi passavano da toni dolci e frasi come ‘sei l’amore della mia vita’ ad altri pieni di insulti. Mi sono dovuta licenziare, perché dopo averlo trovato più volte sul posto avevo paura ad andare al lavoro”.
 
Oltre a lei e ai familiari stretti anche altre persone, del tutto sconosciute, avevano dovuto fare le spese di quel crescendo di tensione. Un uomo ha raccontato di aver incrociato l’imputato una sera, fuori dalla sua officina: “Mi veniva incontro e mi diceva di lasciar stare una ragazza che chiamava per nome e che io nemmeno conoscevo. Era agitato, ho cercato di calmarlo dicendogli che non avevo nulla a che fare con lei. Insisteva dicendo di avermi visto, aveva anche una foto della mia auto parcheggiata. Due settimane dopo trovai i vetri della macchina spaccati”.
 
Il processo è stato rinviato al 10 gennaio per la prosecuzione dell’istruttoria.

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