CEVA - Ceva, tre anni e sei mesi al taccheggiatore ‘seriale’

L’autore dei furti, un 39enne rumeno, aveva sottratto merci griffate per 3mila euro nel Centro Calzaturiero ed era stato arrestato in flagranza

a.c. 14/02/2020 17:00

 
Utilizzava una calamita per eliminare le placche antitaccheggio dei capi di vestiario rubati tra gli scaffali del Centro Calzaturiero di Ceva. Poi, una volta assicuratosi che l’allarme alla cassa non l’avrebbe tradito, nascondeva maglie, piumini e camicie dentro a un costume in microfibra indossato sotto i suoi indumenti.
 
Il trucco è durato qualche settimana, finché il 23 ottobre 2018 i carabinieri l’hanno atteso all’uscita del negozio per mettergli le manette. D.G., immigrato rumeno nato nel 1979, al momento del fermo aveva con sé due piumini dal valore complessivo di 514 euro. In totale, però, avrebbe sottratto al Centro Calzaturiero merci griffate per circa 3mila euro prima che le commesse insospettite allertassero i militari.
 
Per l’imputato, sottoposto alla custodia cautelare e poi agli arresti domiciliari fino all’aprile dell’anno successivo, il pubblico ministero Alessandro Borgotallo ha chiesto la condanna a tre anni di carcere, comprensivi della recidiva. L’avvocato Gianluca De Marco che lo assisteva ha contestato il fatto che le forze dell’ordine avessero aspettato che venisse commesso il reato prima di intervenire: “Non si può parlare di furto consumato ma di tentato furto, perché la refurtiva non è mai stata nella sua effettiva disponibilità”.
 
Per quanto riguarda i furti commessi in precedenza, il difensore ha invece chiesto l’assoluzione nonostante le telecamere di videosorveglianza avessero ripreso più volte D.G. all’interno del negozio, nei giorni precedenti all’arresto: “Si può pensare che stesse solo facendo un sopralluogo in vista del furto del 23”.
 
Pur escludendo la recidiva, il giudice Elisabetta Meinardi ha ritenuto l’uomo responsabile per entrambi i capi d’imputazione e lo ha condannato a tre anni e sei mesi di reclusione.

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