MONDOVÌ - Era imputata di estorsione e maltrattamenti alla nonna: assolta una giovane di Mondovì

L’81enne che aveva denunciato la nipote nel novembre 2017 è deceduta prima dell’inizio del processo. La difesa: “È provato che l’anziana soffrisse di allucinazioni”

a.c. 03/12/2020 17:12

 
Si è chiuso con la piena assoluzione il processo a carico della monregalese D.S.C. per estorsione e maltrattamenti in famiglia.
 
Il collegio giudicante di Cuneo ha ritenuto che non sussistessero gli elementi per portare a una condanna dopo che lo stesso sostituto procuratore Pier Attilio Stea, al termine del procedimento, aveva chiesto l’assoluzione per l’imputata. La giovane era stata denunciata nel novembre 2017 dalla nonna 81enne, con la quale conviveva da alcuni anni dopo un’infanzia difficile trascorsa tra comunità e case famiglia.
 
Nella precedente udienza aveva deposto il padre dell’imputata, ridimensionando la portata delle accuse: “C’erano sfuriate ma è sempre rimasta in ottimi rapporti con mia madre, andava spesso a trovarla anche quando lei è stata ricoverata in casa di riposo”. Ai carabinieri, tuttavia, aveva dichiarato in precedenza di aver saputo dalla madre che i diverbi per questioni di soldi erano all’ordine del giorno e che in quei momenti D.S.C. insultava e minacciava la nonna.
 
L’episodio all’origine della denuncia risale come si è detto a tre anni fa, quando l’anziana aveva richiesto l’intervento dei carabinieri dopo un’ennesima discussione. Ai militari aveva raccontato di essere stata minacciata con un coltello da cucina da sua nipote per aver rifiutato di darle una quarantina di euro. Nel verbale di denuncia la donna aveva così descritto la sua condizione: “Il cuore mi batteva forte e la imploravo di smettere. Continuava a dire ‘prima muori te e dopo io, mi devi dare i soldi’”. L’81enne aggiungeva di essere stata strattonata con violenza in altre occasioni, ma non era mai ricorsa a cure mediche. “Circa un mese fa - aveva detto - ha dato un pugno a un portagioie di ceramica frantumandolo, e rammentandomi poi che era un ricordo di mio marito aveva affermato ‘non si vive di ricordi’”.
 
L’autrice della querela, tuttavia, è morta prima di poter confermare o smentire in aula queste affermazioni. Dal canto suo, la nipote ha ammesso di aver avuto spesso accesi contrasti con sua nonna ma ha negato di averla mai aggredita o minacciata: “Non pensavo che avrebbe fatto una cosa del genere: era una litigata come le altre e non le ha dato importanza, non è successo nulla di ciò che è stato detto”. La giovane ha aggiunto di credere che sua nonna volesse solo “sfogarsi” quando ha chiamato il 112: “Negli ultimi tempi soffriva di demenza e depressione ma non prendeva farmaci. Anche mio zio e mio padre sapevano che non voleva essere curata, del resto litigavano con lei per le stesse ragioni”. Su questo aspetto ha insistito nella sua arringa difensiva l’avvocato Cinzia Mureddu: “In una relazione medica stilata nel 2016 si afferma che la nonna soffrisse di allucinazioni. Ciononostante rifiutava di assumere medicine”.

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