VILLANOVA MONDOVÌ - Estorsione, l’accusa di un’anziana di Villanova Mondovì: “Mi ha portato via tutto, con la pistola in pugno”

A processo c’è un pregiudicato 51enne di Borgo San Dalmazzo. Lui nega tutto: “Eravamo amici e lei ha cercato più volte di avviare una relazione con me”

a.c. 19/07/2022 18:20

Dice che lo considerava un amico - un amico e nulla più, assicura - fin quando non le ha portato via tutti i soldi a forza di minacce e botte. Centottantamila euro divisi su tre conti bancari, altri 27mila euro in contanti che aveva conservato in un guardaroba, più 30mila euro di gioielli in oro, anch’essi nascosti in casa.
 
Una piccola fortuna, quella che un’ultrasettantenne di Villanova Mondovì avrebbe visto sparire giorno per giorno, tanto da ridursi poi a chiedere aiuto ai servizi sociali per tirare a campare. L.B., classe 1971, residente a Borgo San Dalmazzo, è l’uomo che l’anziana ha accusato di estorsione ai suoi danni: per oltre tre anni, secondo la denuncia, si sarebbe recato a casa sua due o tre volte settimana, pretendendo soldi. Tanti, e subito: “Chiedeva 2500 euro, cinquemila, anche ventimila per volta”. In almeno un’occasione, dice la presunta vittima, si sarebbe presentato con la pistola in pugno, imponendole di darle il denaro altrimenti l’avrebbe ammazzata: “Mi prendeva a calci nelle gambe, mi insultava. Violenze e minacce si sono ripetute più volte, dopo quindici giorni che ci conoscevamo si è presentato con l’arma”.
 
Quella tra i due, separati da venticinque anni di età, era nata come una conoscenza occasionale. Si sarebbero incontrati su un pullman, nel 2015, viaggiando da Mondovì a Cuneo: “Sembrava una persona educata e gentile. Ci siamo scambiati i numeri di telefono, qualche giorno dopo è venuto a trovarmi”. Lui, spiega l’anziana, si lamentava perché non aveva soldi e non trovava lavoro: “Chiedeva se potessi lasciargli qualcosa. Una volta ho accettato di dargli cinquecento euro”. Poi dalle richieste si sarebbe passati alle minacce e alle botte, inducendo nella donna uno stato di terrore che sarebbe durato anni. Nel gennaio del 2017 una prima denuncia ai Carabinieri di Cuneo, contro ignoti: la signora disconosceva una serie di prelevamenti bancari ma non avanzava accuse. Già il giorno dopo la denuncia era stata ritirata, a detta di lei dopo l’ennesima intimidazione armata. Solo nel novembre 2019 avrebbe trovato il coraggio di formulare una nuova querela presso la Guardia di Finanza.
 
“A volte - aggiunge - si faceva consegnare i soldi al bar, ma avvolti in un giornale perché non si notasse. In casa mia entrava quando voleva, si è preso le chiavi”. Le vessazioni sarebbero cessate solo a fronte della rovina economica della presunta vittima: “Voleva gli estratti conti della banca per verificare se ci fossero ancora soldi, dopo non ce ne sono più stati. Non avevo più un soldo per mangiare, sono finita dagli assistenti sociali e oggi ho un’amministrazione di sostegno”.
 
L’accusato, pregiudicato per violenza sessuale e reati contro il patrimonio, nega di aver mai chiesto o accettato denaro da quella donna, se non in pagamento di alcuni lavori di pulizia: “Mi raccontava però di aver prestato denaro ad altre persone e che attendeva di riaverlo. A volte si faceva accompagnare da me a prelevare in banca, oppure mi mandava con la sua carta e il codice. Non so cosa facesse con quei soldi”. La loro frequentazione, spiega, sarebbe durata poco più di un anno: “All’epoca vivevo a Mondovì con la mia compagna e non lavoravo. Non sapevo se fosse benestante o meno e non ho mai visto i suoi gioielli”. Quanto alle ragioni della denuncia, il 51enne sostiene che si tratterebbe soltanto di rancore: “Penso avesse intenzioni di natura sentimentale nei miei riguardi. Mi aveva portato a Diano Marina in taxi, avevamo trascorso una notte nella stessa camera d’albergo senza che accadesse nulla. Poi in un’occasione aveva provato a baciarmi, io mi ero scostato. È successo anche altre volte, finché non ho smesso di frequentarla”.
 
Al termine dell’udienza il giudice ha disposto una perizia sulla persona offesa, rinviando il processo al prossimo 7 settembre per il conferimento dell’incarico peritale.

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