VICOFORTE - “Il gorgonzola di capra non esiste”: due espositori della fiera di Vicoforte finiscono nei guai

Gli imprenditori agricoli, padre e figlia, sono stati denunciati dai Forestali. Sequestrate anche varie bottiglie di vino: “Non riportavano indicazioni di origine”

a.c. 17/01/2022 16:00

Parte da un controllo dei Carabinieri Forestali di Mondovì la denuncia a carico di due imprenditori agricoli per vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
 
L’ispezione era stata eseguita dai militari durante l’edizione 2019 della fiera del Santuario di Vicoforte, l’ultima tenutasi prima che l’emergenza Covid-19 determinasse la sospensione della manifestazione. In quell’occasione era stato sottoposto a verifica anche lo stand commerciale dell’azienda agricola facente capo a G.C., la titolare, e al padre A.C., unico soggetto presente al banco di vendita in quel momento. La ditta proponeva salumi, formaggi e bottiglie di vino: “Uno dei formaggi in vendita - ha spiegato il comandante dei Forestali di Mondovì, maresciallo Stefano Ambrosio - era visibilmente assimilabile al gorgonzola e venduto con la dicitura ‘gorgonzola di capra’: una dicitura illegale perché il gorgonzola è un prodotto a denominazione protetta, con un disciplinare approvato dal consorzio di tutela”.
 
Il formaggio in questione può essere prodotto solo con latte vaccino, sotto le denominazioni “Gorgonzola Dop dolce” o Gorgonzola Dop piccante”. Erano state oggetto dei controlli presso lo stesso stand anche ventotto bottiglie di vino etichettate come Nebbiolo, Barbera e Dolcetto: “Sull’etichetta, molto scarna, non c’era nessun riferimento all’azienda produttrice e a quella imbottigliatrice ma solo all’azienda agricola di A.C.” ha aggiunto il maresciallo Ambrosio. Dai successivi accertamenti si era potuto appurare che i vini evidenziavano la presenza di solfiti, una circostanza che la normativa impone di riportare sull’etichetta. Nell’azienda gestita da A.C. e poi a partire dal 2016 da sua figlia non risultavano terreni coltivati a vigneto, cosa che aveva portato i carabinieri a concludere che il vino fosse stato prodotto altrove.
 
Rispondendo alle domande dell’avvocato Alberto Masoero, il comandante dei Forestali monregalesi spiegato di non aver eseguito accertamenti sulla tipologia di formaggio sequestrato “perché la violazione penale risultava evidente già nell’utilizzo di quella dicitura in fase di commercializzazione”. In altre parole, perché non esiste alcun “gorgonzola di capra”. Allo stesso modo riguardo alle bottiglie “è stato accertato solo che fossero effettivamente vini con caratteristiche diverse, non che corrispondessero a Dolcetto, Barbera o altri vitigni”.
 
L’imputato A.C., presente in aula assieme alla figlia, si è sottoposto all’esame dell’avvocato e del pubblico ministero: “So che non esiste il gorgonzola di capra e se qualcuno mi avesse chiesto informazioni a riguardo lo avrei precisato. Volevo soltanto segnalare in fiera la possibilità di ordinare il formaggio blu di capra che non tutti conoscono”. Il formaggio pubblicizzato dai due cartelli, in ogni caso, non sarebbe stato tra quelli in esposizione a Vicoforte: “Avevamo solo le classiche tome di formaggio vaccino, di tipo nostrale o testun”.
 
Il giudice ha fissato al prossimo 28 marzo la conclusione dell’istruttoria e la discussione.

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