MONDOVÌ - “Il patrigno abusava di me mentre facevamo i compiti”: la terribile denuncia di una 14enne

L’uomo, un cinquantenne italiano residente a Mondovì, è ora a processo per violenza sessuale. Anche la madre della ragazza era stata allontanata

Andrea Cascioli 22/12/2025 07:50

Sono state le confidenze fatte da una giovane studentessa ai suoi insegnanti a far partire, nel dicembre 2021, le indagini a carico di un cinquantenne italiano residente a Mondovì, ora accusato di violenze sessuali sulla figlia della sua compagna. La ragazza, all’epoca minorenne, veniva da una storia familiare già difficile, segnata dalla morte del padre alcolista alcuni anni prima. I servizi sociali seguivano il nucleo fin da prima del 2016, ha confermato un’assistente sociale comparsa a testimoniare. La teste ha menzionato “serie difficoltà relative al padre, fino a quando è rimasto in vita”, e una generale fragilità, specie nei rapporti con la madre. La donna aveva intrapreso la relazione con il cinquantenne che, stando ai racconti forniti, avrebbe più volte abusato di sua figlia, che di anni ne aveva appena quattordici. Negli atti d’accusa si parla di palpeggiamenti e anche di atti sessuali compiuti approfittando del legame con madre e figlia e del ruolo che il patrigno nei suoi confronti. L’imputato, in particolare, avrebbe abusato della ragazzina con la scusa di aiutarla a fare i compiti di scuola. Quando la vicenda è emersa nella sua gravità anche la madre dell’adolescente è decaduta dalla potestà genitoriale, dal momento che nonostante la denuncia della figlia aveva continuato a convivere con il presunto responsabile degli abusi. La ragazza, all’inizio accolta in una comunità, è stata in seguito affidata agli zii e alla guida di un tutore. Oggi è maggiorenne e vive in autonomia: la sua testimonianza è stata acquisita, tramite incidente probatorio, in una precedente udienza protetta del processo a carico del patrigno. D’accordo tra le parti sono state acquisite anche le relazioni degli assistenti sociali e della neuropsichiatra infantile che seguiva la minore già prima di questi fatti. Il processo è stato quindi rinviato al 21 aprile, quando saranno ascoltati i testimoni residui: anche l’imputato ha preannunciato la sua volontà di rendere dichiarazioni.