Continuano a bruciare i boschi di Miroglio, frazione del Comune di Frabosa Sottana e della val Maudagna. L’incendio, divampato lunedì 10 novembre e arrivato a lambire il territorio di Roccaforte Mondovì, ha richiesto per tutta la settimana un impiego massiccio di uomini e mezzi. L’operazione ha fin qui coinvolto volontari, Vigili del Fuoco, squadre AIB, due elicotteri Heliwest specializzati e Canadair provenienti da Genova e Roma. A contribuire in parte all’approvvigionamento della risorsa idrica sono stati gli invasi artificiali di Prato Nevoso, dove - grazie anche al nuovo bacino in località Trucca Sapè - sono stoccati 80 mila metri cubi d’acqua per l’innevamento programmato. Nel pomeriggio di giovedì 13 novembre la situazione veniva segnalata in via di risoluzione, ma nella notte le fiamme hanno ripreso vigore, come sottolineato dal sindaco Adriano Bertolino: “Durante il presidio notturno di Vigili del Fuoco e AIB è stato domato un grande focolaio. Oggi dovrebbe essere il giorno decisivo per avere la meglio sul rogo e ripristinare le condizioni di normalità, complici anche i piovaschi attesi questa sera”. Il primo cittadino di Frabosa Sottana ha inoltre riferito che in data odierna è atteso l’arrivo di un altro elicottero, che dovrà “compiere operazioni chirurgiche per spegnere i fuochi residui”. Fortunatamente l’incendio non ha provocato danni ad abitazioni e strutture, ma il polmone verde frabosano è stato compromesso in maniera piuttosto seria. La stima è ancora approssimativa e, con ogni probabilità, subirà un ritocco verso l’alto in termini di superficie interessata con il passare delle ore; tuttavia, dichiara Bertolino, sono bruciati “almeno tre chilometri quadrati di vegetazione”. L’equivalente di 300 ettari, di fatto. Occorreranno purtroppo molti anni per consentire alla natura di rifiorire nelle aree colpite, ma - aggiunge il sindaco - “con il tempo avuto a disposizione e le forze messe in campo si è ottenuto un buon risultato. All’entità complessiva del danno penseremo più avanti: ora è tempo di dire grazie ai volontari, ai vigili del fuoco, alle squadre AIB. Hanno svolto un grandissimo lavoro e da parte del Comune di Frabosa Sottana non può che esserci enorme gratitudine nei loro confronti”. Un ringraziamento che Adriano Bertolino ha esteso anche a coloro che hanno partecipato - nelle prime ore del rogo - alle ricerche di Giuseppe Ponzo, scomparso il 10 novembre e ritrovato l’indomani privo di vita. Il 71enne, storico maestro di sci di Prato Nevoso, attivo anche nel commercio e in ambito immobiliare, lascia la moglie Liliana, i figli Paolo e Andrea, le nuore Sonia e Francesca Botto (quest’ultima assessore comunale di Mondovì), i nipoti Vittoria, Elena, Tommaso e Chiara e i fratelli Giorgio e Caterina. “C’è grande dispiacere per la morte della vittima, peraltro residente nel nostro territorio. Da parte mia e dell’amministrazione comunale rivolgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia”, ha concluso il primo cittadino.