MONDOVÌ - Mondo Acqua, chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente e altre cinque persone

La Procura ritiene che alcune gare d’appalto siano state truccate a vantaggio di imprese “amiche”. L’azienda è ora parte civile contro Luigi Ghiazza e i coindagati

Andrea Cascioli 31/01/2023 16:00

È approdata davanti al giudice per l’udienza preliminare la vicenda della presunta turbativa d’asta che vede coinvolto l’ex presidente di Mondo Acqua Luigi Ghiazza e altre sei persone. Ghiazza è accusato dalla Procura di Cuneo di aver assegnato ad imprese “amiche” gli appalti per diverse forniture della società che gestisce il servizio idrico integrato a Mondovì e in altri sette comuni (Bene Vagienna, Briaglia, Frabosa Soprana, Roccaforte, San Michele, Vicoforte, Villanova).
 
I fatti, risalenti a un periodo compreso tra l’ottobre 2016 e il marzo 2018, riguardano tra l’altro l’aggiudicazione dei servizi informatici per la gestione del ciclo idrico. Per questo episodio è stato chiesto il rinvio a giudizio dell’allora presidente di Mondo Acqua, insieme alla dipendente che elaborò il bando di gara, C.M., al componente della commissione aggiudicatrice D.C., all’esperto che verificò lo stato del sistema informatico, P.B., e all’amministratore dell’azienda S.Info srl di Orbassano, S.C., che si aggiudicò l’appalto. Secondo la Procura, Ghiazza avrebbe indotto C.M. a redigere finti verbali relativi a riunioni della commissione aggiudicatrice, in realtà mai svolte. L’impiegata che stata indicata come segretaria della commissione di gara ha infatti smentito di esserne mai stata messa a conoscenza e ha disconosciuto le firme apposte a suo nome. Era stata lei stessa a ritrovare per caso alcuni verbali delle sedute e a notare che qualcuno aveva aggiunto le firme false. Di tutto ciò la dipendente aveva poi parlato con l’attuale presidente della società, ora costituitasi parte civile.
 
C.M., indagata in concorso, ha ammesso di aver contraffatto i verbali di quella e di altre gare su indicazione dell’allora presidente. La donna sostiene di essere stata indotta a farlo perché sottoposta a ripetute pressioni in ambito lavorativo e dopo aver già subito ritorsioni in passato. Analoghi illeciti si sarebbero ripetuti nella procedura per l’affidamento del servizio di lettura dei contatori alla società cooperativa Full Service 2000 di I.M., la cui posizione è al vaglio degli inquirenti in ambito separato. Sarebbe stato lui stesso a fornire l’elenco delle altre imprese da invitare alla gara e poi le relative rinunce, falsificate. Nell’inchiesta rientra infine il direttore tecnico del consorzio Tecnoedil Lavori, C.P., aggiudicatario di un appalto per la sostituzione della rete distributiva nell’acquedotto del comune di Mondovì. In quel caso, secondo l’ipotesi di accusa, la valutazione delle offerte tecniche sarebbe stata concordata con il dirigente di Tecnoedil in modo da ricalcare in parte un’offerta che Tecnoedil aveva già presentato all’Acda, aggiudicandosi la manutenzione delle reti idriche e fognarie.
 
In udienza preliminare il procuratore capo Onelio Dodero ha chiesto l’incidente probatorio, finalizzato ad acquisire le dichiarazioni rese da C.M. in sede d’indagine. Il gup ha accordato ai legali degli imputati una breve proroga per l’eventuale presentazione di memorie difensive, prima di pronunciarsi sulla richiesta del pubblico ministero.

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