VILLANOVA MONDOVÌ - Non è reato rincorrere le galline nella proprietà del vicino: assolto un villanovese

Protagonista della curiosa vicenda un 63enne denunciato per violazione di domicilio. Un video ha confermato lo sconfinamento, ma c’era una buona ragione…

a.c. 03/05/2021 19:00

 
È lecito sconfinare in una proprietà privata? La risposta è sì, a patto però che ci sia una buona ragione. Quella di L.M., classe 1958, è stata illustrata da lui stesso al giudice nel processo che lo vedeva imputato per violazione di domicilio: “Sono entrato per un semplice motivo: un mattino ho trovato tutte le mie galline sotto il porticato del mio vicino. Ho provato a chiamare ma non c’era nessuno in casa”.
 
Indispensabile premettere che tra l’imputato, residente in una frazione del comune di Villanova Mondovì, e l’autore della denuncia i rapporti sono pessimi a dir poco. Solo nel gennaio scorso L.M. era stato condannato per aver inseguito con una mazza da fabbro il proprietario del fondo adiacente al suo, urlando ingiurie e minacce. L’ulteriore querela presentata a suo carico riguardava altri fatti accaduti nella stessa estate del 2019, sui quali ha riferito in aula la parte offesa: “Non era la prima volta che L.M. violava la mia proprietà. Da diverso tempo mi capitava di tornare a casa e trovare oggetti spostati: in un’occasione una finestra e una porta nel mio ricovero auto erano state rotte”. Un caso strano, ha aggiunto il testimone, “è che negli stessi giorni avevo trovato dell’Attak nella toppa della porta: mentre forzavo l’apertura ho visto L.M. passare, mi irrideva perché non riuscivo a entrare e mi insultava”.
 
L’imputato, dal canto suo, ha specificato di essere entrato quel giorno solo per riprendere una delle galline e di averle in seguito vendute tutte pur di non rischiare di avere ancora a che fare con il suo vicino. In sede di discussione il pubblico ministero Luigi Dentis ha riconosciuto che le immagini della telecamera esterna, visionate in aula, sembravano avvalorare questa versione. Tuttavia il rappresentante dell’accusa ha comunque chiesto una condanna a otto mesi a fronte dell’avvenuta violazione.
 
L’avvocato Mario Vittorio Bruno, difensore del villanovese, ha ricordato che “secondo il codice civile gli animali mansuefatti, come le galline, possono essere inseguiti dal proprietario nel fondo altrui, fermo restando il risarcimento degli eventuali danni arrecati. L.M. si è trattenuto sotto il porticato per poco tempo e per una ventina di secondi lo si vede guardare per terra, come se stesse cercando qualcosa: si può notare inoltre una gallina che girava per l’aia. Ciò significa che affermando di essere entrato per quella ragione non ha dichiarato il falso”.
 
Persuaso dalla versione prospettata dalla difesa, il giudice Lorenzo Labate ha assolto l’imputato perché il fatto non costituisce reato.

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