MONTALDO DI MONDOVÌ - Omicidio di Montaldo, c'è l'ok per la trasmissione della perizia psichiatrica su Chang alla sua difesa

Il ragazzo, detenuto presso il carcere delle Vallette, non ha ancora voluto dire nulla sui fatti dello scorso 16 agosto. Si attende la documentazione redatta dallo psichiatra che lo seguiva in Olanda

Sacha Chang

Andrea Dalmasso 20/09/2023 12:15

Sacha Chang sta meglio, ha rotto il silenzio in cui si era chiuso per giorni, ma sui fatti del pomeriggio del 16 agosto non ha ancora voluto dire nulla. Dal duplice delitto di Montaldo Mondovì è passato più di un mese: ora il ventunenne olandese, accusato di aver ucciso il padre Chain Fa e Lambertus Ter Horst, che li ospitava in casa sua, è detenuto presso il carcere delle Vallette di Torino. Era stato catturato il 18 agosto, dopo due giorni di fuga nei boschi della val Corsaglia.
 
La situazione vissuta da allora è stata di sostanziale stallo. La sua difesa, affidata all’avvocato Luca Borsarelli, è in attesa di acquisire la relazione dello psichiatra che aveva in cura Chang ad Amsterdam, oltre che della cartella clinica redatta nell’ultimo mese. Dei problemi psichici del ragazzo si era parlato fin dalle prime ore successive al doppio assassinio, ma solo la documentazione del professionista che seguiva Chang in patria potrà fare chiarezza sulla sua capacità di intendere e di volere e sarà utile per definire la linea difensiva.
 
In questo senso, in questi ultimi giorni si dovrebbe essere arrivati ad una svolta: “Il dottore che seguiva Chang aveva bisogno della liberatoria del paziente prima di fornirci la documentazione. Ora l’ok da parte del ragazzo è arrivato, per tramite della madre. Non abbiamo ancora in mano materialmente la relazione, ma dovrebbe essere questione di tempo”, spiega l’avvocato Borsarelli, che ha incontrato il suo assistito la scorsa settimana.
 
Nel frattempo la madre di Chang è tornata in Italia e ieri ha incontrato il figlio presso il carcere torinese. 
 

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