FRABOSA SOTTANA - Prese a pugni l’intruso che era entrato ubriaco alla sua festa: è accusato di lesioni

I fatti, avvenuti in un residence di Prato Nevoso, risalgono al capodanno 2018. L’aggredito si era intrufolato in un appartamento in stato confusionale

a.c. 09/03/2021 18:54

 
Ha detto di non ricordare nulla di quanto accaduto la sera di capodanno del 2018 a Prato Nevoso il giovane che ha denunciato un coetaneo per lesioni personali, dopo che quest’ultimo l’aveva preso a pugni per essersi introdotto in una festa privata senza fornire alcuna spiegazione.
 
Il 25enne di Sanfrè, costituitosi parte civile, ha deposto nel procedimento contro N.E.A., marocchino residente a Rapallo (Ge), classe 1998. Quella sera il giovane era arrivato nella popolare località sciistica insieme ad alcuni amici, ma già durante il tragitto aveva iniziato a bere in modo pesante, tanto da non avere più coscienza delle proprie azioni: “Non ricordo nulla di quanto è accaduto da metà del viaggio a quando mi sono risvegliato in ospedale a Cuneo. I miei amici hanno detto di avermi perso di vista appena scesi dal pullman e di non sapere dove mi fossi diretto”.
 
In questo stato di “trance alcolica”, il sanfredese aveva vagato fino a raggiungere uno degli appartamenti del residence Stalle Lunghe dove una decina di ventenni genovesi stavano consumando il cenone. In cucina c’era proprio N.E.A., che aveva approcciato lo sconosciuto dopo averlo visto entrare senza presentarsi. Nella precedente udienza gli amici dell’imputato avevano spiegato di essere rimasti interdetti da quell’intrusione: “Gli abbiamo chiesto chi fosse ma per interi minuti non ha risposto alle domande e nemmeno alle intimazioni ad uscire. Temevamo che potesse essere un ladro o una persona pericolosa” ha raccontato uno dei presenti. Una delle ragazze, in particolare, si era molto impaurita vedendo l’estraneo aggirarsi “con gli occhi sbarrati” e in stato di visibile alterazione.
 
“Mi sono avvicinato a lui - ha dichiarato l’imputato - e gli ho chiesto se volesse mangiare con noi o andarsene. Lui non ha risposto e mi è venuto incontro, toccandosi la tasca posteriore dei pantaloni: mi sono spaventato e d’istinto gli ho dato tre o quattro pugni in faccia”. In seguito gli stessi ospiti del residence avevano chiamato l’ambulanza e i carabinieri, soccorrendo l’aggredito che si limitava a biascicare. N.A.E., studente di infermieristica e praticante amatoriale di thai box, si è detto pentito di quella reazione: “Sono molto dispiaciuto e chiedo scusa per averlo preso a pugni. Non ho potuto offrire un risarcimento perché non ho disponibilità economiche: sono un universitario e lavoro solo nei fine settimana in un ristorante”.
 
Il processo è stato rinviato al prossimo 23 aprile per valutare l’eventuale possibilità di risarcimento o procedere alla discussione finale.

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