CLAVESANA - Si arrabbia col carabiniere accusandolo di essere un drogato: è a processo per oltraggio

Il diverbio durante un controllo in un bar di Clavesana ha portato alla denuncia: “Non si era accorto che a chiedergli i documenti ero proprio io” racconta il militare

a.c. 13/06/2023 18:20

Un’accusa precisa, con tanto di nome e cognome, formulata nei confronti di un carabiniere durante un controllo in un locale: è questa la vicenda da cui trae origine il processo per oltraggio nei confronti di P.F., 43enne residente a Clavesana.
 
L’uomo si trovava nel suo bar insieme a due amici nel febbraio dello scorso anno, un sabato sera, quando i militari erano entrati per un controllo sui green pass. Gli animi si erano presto scaldati, perché il gestore sosteneva che il locale fosse ormai chiuso e dunque non più accessibile all’eventuale clientela. Nel battibecco successivo avrebbe proferito le frasi incriminate: “Perché non andate a controllare il carabiniere [omissis]? Compra la droga dal marocchino di Dogliani”. Questo, almeno, è quanto sostiene di aver udito il carabiniere menzionato, che ha in seguito sporto denuncia: “Per via della mascherina, P.F. non si era accorto che il carabiniere davanti a lui ero proprio io” ha spiegato.
 
Ma nemmeno l’improvvisa rivelazione avrebbe indotto il barista a desistere: “Quando mi sono abbassato la mascherina mi ha detto ‘perché non andiamo a fare il test antidroga?’”. L’astio nei suoi confronti, sempre secondo la versione del militare, trarrebbe origine da un controllo di un paio d’anni precedente: “Eravamo stati chiamati per una lite familiare, poi abbiamo proceduto a una perquisizione. P.F. sostiene che in quella circostanza gli avrei messo le mani addosso, disse che lo avevo ‘appiccicato al muro’ e colpito con un pugno in faccia”. Circostanza che il carabiniere nega. Uno dei presenti, chiamato a testimoniare, ha riferito di aver assistito allo scambio verbale tra i due, senza però comprenderne le parole: “Ho sentito che discutevano, ma non ho capito cosa si dicessero”. Quella sera, ha spiegato, in tre si erano ritrovati per una cena tra amici: “Il locale era già chiuso, abbiamo ordinato da una pizzeria di Carrù”.
 
Il 15 settembre il giudice ascolterà l’ultimo teste convocato dalla difesa, prima della discussione del caso.

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