MONDOVÌ - Si indaga anche a Cuneo sulla morte dell’operaio ucciso in Brasile

Il 28enne Alban Gropcaj, residente a Vicoforte, venne assassinato a Caucaia nel 2019. Il datore di lavoro, Guido Bertola, è accusato di essere il mandante del delitto

in foto: Alban Gropcaj, la vittima dell'omicidio

a.c. 18/05/2022 17:20

C’è un fascicolo aperto anche presso la Procura di Cuneo per l’omicidio del 28enne Alban Gropcaj, operaio albanese di Vicoforte, vittima di una sparatoria avvenuta tre anni fa a Caucaia, in Brasile.
 
La notizia, anticipata da L’Unione Monregalese, segue di poche settimane il clamoroso colpo di scena che ha portato all’incriminazione come presunto mandante del delitto di Guido Bertola, imprenditore artigiano di Mondovì, da parte delle autorità brasiliane. Nella tarda serata del 18 febbraio 2019 Gropcaj e Bertola, suo datore di lavoro, si trovavano insieme nella cittadina che dista dodici chilometri da Fortaleza. Erano appena usciti da un ristorante italiano quando due malviventi su altrettante moto si sarebbero affiancati a loro, sparando tre colpi di pistola - due alla testa, uno alla spalla - all’indirizzo di Gropcaj.
 
Finora si era ritenuto che la tragedia fosse il frutto di una rapina finita male. Questa la versione che Bertola ha sempre dato agli inquirenti, spiegando che la vittima sarebbe rimasta uccisa in un tentativo di reazione. La Procura di Ceara, però, ritiene che si sia trattato di una messinscena architettata proprio dall’imprenditore, mosso da non meglio precisati interessi finanziari. La cena stessa sarebbe stata un mero pretesto per attirare il giovane operaio in strada e farlo uccidere dai sicari. A far concludere in questo senso il procuratore Jairo Pequeno Neto, dopo tre anni di indagini, avevano contribuito varie circostanze: “Nell'incidente non è stato preso nulla, il che escluderebbe una rapina. Dalle indagini è emerso anche che l'auto guidata dall'italiano era parcheggiata, in linea retta, con le porte chiuse, vicino al marciapiede, e non si è udita alcuna frenata al momento dell’arrivo degli assassini. Risulta, quindi, che l'italiano abbia parcheggiato il veicolo in attesa dei malviventi. Secondo le indagini, la vittima non aveva nemici in Italia, tanto meno in Brasile, poiché si trovava a Caucaia solo da quattro giorni. Testimoni hanno anche affermato che il verificarsi di rapine notturne nel quartiere non è comune”.
 
Bertola non è però l’unico indagato. Un brasiliano, ritenuto essere uno dei due esecutori materiali del delitto, è stato arrestato (l’altro sicario, a quanto si apprende, sarebbe deceduto in seguito in uno scontro a fuoco). Le autorità ritengono inoltre che un’altra persona sia coinvolta nel disegno criminale: si tratta di una commerciante di nazionalità brasiliana, residente a Frabosa Sottana. La donna, stando alle ipotesi investigative, sarebbe l’altra mandante dell’omicidio.
 
Potrebbe essere l’ipotesi che ha spinto la Procura cuneese ad aprire l’inchiesta in Italia, anche se al momento non è dato sapere se vi siano persone iscritte a registro degli indagati.

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