MONDOVÌ - Urla, castighi, ingiurie, minacce e percosse: arrestata nel Monregalese un'insegnante di 57 anni

La donna lavorava in una scuola dell'infanzia. Le indagini dei carabinieri erano partite nel dicembre scorso su segnalazione di alcuni genitori

Redazione 09/03/2021 12:50

 
I Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari una insegnante di una scuola dell’infanzia del monregalese, ritenuta responsabile di maltrattamenti nei confronti dei propri alunni. La misura cautelare è stata emessa dal GIP del  Tribunale di Cuneo su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.
 
La donna, 57 enne domiciliata nel monregalese, assunta a inizio anno scolastico con contratto a tempo determinato e assegnata alla scuola dell’infanzia quale organico Covid per consentire lo sdoppiamento delle classi, avrebbe sottoposto i bambini, tutti tra i 3 e i 5 anni di età, a violenze fisiche e verbali durante lo svolgimento dell’attività didattica, inducendoli ad una condizione di paura e di soggezione tali da rendergli intollerabile la frequenza delle lezioni.
 
L’indagine è stata avviata nel dicembre dello scorso anno quando i Carabinieri di Mondovì hanno ricevuto una segnalazione dall’Istituto scolastico in merito alle lamentele di alcuni genitori che riferivano di comportamenti tenuti dall’insegnante a causa dei quali molti bambini avevano espresso il desiderio di non frequentare più le lezioni con lei.
 
Dopo aver acquisito i primi elementi di riscontro sui maltrattamenti rivolti ai bambini durante l’orario scolastico, urla, castighi, ingiurie, minacce e percosse, i Carabinieri hanno monitorato costantemente il comportamento dell’insegnante attraverso l’impiego di telecamere, potendo così documentare la sua condotta, apparsa certamente sproporzionata rispetto alla finalità educativa e lesiva della dignità dei piccoli. Per contenere e gestire l’esuberanza dei bambini la donna aveva instaurato un clima di tensione emotiva e di paura all’interno della classe, cercando anche di condizionare psicologicamente i bambini per evitare che questi raccontassero a casa ciò che accadeva in aula.
 
Il pericolo di reiterazione di queste condotte, emerso dall’abitualità delle stesse, entrate a far parte del consueto modo di rapportarsi dell’insegnante con gli alunni, ha reso necessaria l’immediata emissione e l’esecuzione a suo carico della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dall’Autorità Giudiziaria di Cuneo per l’ipotesi di reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi, che punisce anche l’autore di maltrattamenti nei confronti di persone sottoposte alla propria autorità o a lui affidate per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia.  

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