Una 27enne operatrice umanitaria di Dogliani è stata fermata insieme a un altro volontario dalle forze israeliane in Cisgiordania. L’episodio, seguito dal rilascio dei due, è stato confermato giovedì dall’Adnkronos. L’arresto è avvenuto nell'area di Massafer Yatt, sulle colline a sud di Hebron, dove - secondo quanto riferito dall'avvocato Lea Tsemel, citata dal quotidiano israeliano Haaretz - i due si trovavano per documentare la presenza di coloni armati. Mentre filmavano i coloni, i soldati israeliani sono sopraggiunti e hanno chiesto loro i passaporti. I militari hanno anche ordinato di interrompere le riprese, nonostante - evidenzia Haaretz - non esista una legge che lo vieti. I due, impegnati a documentare le violenze sugli abitanti dei villaggi palestinesi della zona, sono stati infine arrestati dalla polizia per presunto intralcio a un pubblico ufficiale, mentre filmavano il fermo di un palestinese. Sin dalla prima segnalazione da parte delle due associazioni - a quanto si apprende - il consolato generale a Gerusalemme ha preso contatto con le autorità locali per chiarire il quadro della situazione. Il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat) ha in seguito fatto sapere che i due volontari sono stati rilasciati, ma gli è stato chiesto di abbandonare immediatamente l’area. Secondo Haaretz, è previsto che vengano espulsi dal Paese. I due italiani hanno confermato di essere in buone condizioni di salute, di non avere subito maltrattamenti, e di avere avuto accesso a un legale e a un interprete. Il consolato generale a Gerusalemme, in stretto raccordo con la Farnesina, continua a seguire la vicenda con la massima attenzione, fornendo ogni possibile assistenza consolare ai connazionali. La doglianese, volontaria dell'Operazione Colomba/Associazione Giovanni XIIII e di Mediterranea Saving Humans, era stata premiata meno di un mese fa per il suo impegno umanitario dal Lions Club Carrù-Dogliani.