SALUZZO - Agitazioni a Saluzzo, i manifestanti provano a entrare nel dormitorio chiuso per l'emergenza sanitaria

La Polizia ha dovuto caricare, bloccato anche il traffico. Stamane il presidio per chiedere più diritti e l'incontro con il sindaco Calderoni

Samuele Mattio 18/06/2020 16:25

 
A distanza da un anno dall’ultima volta i lavoratori stagionali della frutta sono tornati a manifestare nel centro di Saluzzo con il supporto del sindacato Si.Cobas per il miglioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita. In mattinata una delegazione di manifestanti era stata ricevuta in Comune dal Sindaco Mauro Calderoni e dal viceprefetto Maria Antonietta Bambagiotti: un incontro da i toni accesi, nel quale il primo cittadino ha ricordato ai delegati l’impegno della città di Saluzzo sul fronte dell'ospitalità ai migranti: “Questo è l’unico Comune che ha accolto questa delegazione su trentaquattro realtà frutticole in tutto il territorio Cuneese”. Il confronto non ha soddisfatto gli aderenti al movimento Enough is Enough, secondo i quali non sono arrivate risposte, ma “bugie e prese in giro”. “Non è possibile lavorare nei campi, far girare i milioni, raccogliere tonnellate di mirtilli, e ritrovarsi ogni sera a dormire per strada senza nemmeno potersi fare una doccia” hanno scritto sulla loro pagina social. Alla manifestazione che ha visto nel suo momento di maggior affluenza circa un’ottantina di persone, oltre ai braccianti, hanno partecipato anche elementi del centro sociale torinese Askatasuna
 
Intorno alle 13 i manifestanti si sono trasferiti in strada, bloccando il traffico in corso Roma e in via Torino per qualche decina di minuti. Uno dei tanti momenti di tensione della giornata, che hanno trovato il loro apice quando i manifestanti hanno provato a introdursi all’interno del PAS dell’ex caserma Filippi: due uomini sono riusciti a scavalcare il muro di recinzione, ma la Polizia, in tenuta antisommossa, ha disperso la folla con una carica, impedendo che la situazione degenerasse. L'ingresso del PAS, la struttura di accoglienza che lo scorso anno era stata utilizzata per ospitare i lavoratori stagionali, è chiuso a causa dell’emergenza sanitaria. A presidiarne l'ingresso nel primo pomeriggio di oggi sono stati, oltre agli uomini della Questura, l'Esercito Italiano, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria. A regolare il traffico nel quartiere anche la Polizia Municipale di Saluzzo.
 
Lo scorso 13 maggio Regione, Questura e Prefettura, dopo le ripetute istanze del sindaco di Saluzzo, avevano nominato un commissario per l'emergenza sanitaria, un piano di monitoraggio e il dispiegamento dell'esercito nell'area del Foro Boario, dove è ubicato il dormitorio. Nonostante l’impegno molti lavoratori hanno continuato a dormire all’addiaccio nel centro città. L’impressione è che la situazione non possa essere risolta senza un intervento nazionale.
 
Le problematiche che sono state esposte nell’incontro ci toccano: c’è un complesso normativo, frutto di una precisa impostazione ideologica, teso ad impedire una lineare integrazione delle persone straniere nel tessuto sociale ed economico – ha commentato Calderoni in giornata Per uscire da questa logica emergenziale è urgente e necessaria una revisione delle norme che regolano il lavoro stagionale, specie in agricoltura. La Bossi-Fini è ormai anacronistica: persone che danno un contributo essenziale all’economia del Paese hanno bisogno di tutele e dignità. Qualche novità comincia a trapelare dalla normativa d’urgenza per l’emergenza Covid che inizia a definire un quadro di competenze, seppur abbozzato. Sullo sfondo rimane l’estrema precarietà del lavoro stagionale che non può prescindere da un sistema di collocamento nazionale e da un piano per l’ospitalità per queste forme contrattuali ultra-temporanee”.


Il momento della carica, ripreso e pubblicato dalla pagina Facebook 'Le famiglie dello Spazio Popolare Neruda'

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