BARGE - Bastonate al maremmano dei vicini dopo la zuffa tra cani: un uomo a processo

Deve rispondere di maltrattamenti dopo la denuncia ai carabinieri di Barge: “Gli dissi che aveva ammazzato il mio cane, mi rispose che avrebbe pagato l’assicurazione”

a.c. 10/02/2022 17:16

Capita talvolta che una lite tra vicini degeneri a tal punto da richiedere l’intervento della giustizia penale. In questo caso, però, la querela è partita da una zuffa scoppiata non tra inquilini, ma tra cani.
 
A processo con l’accusa di maltrattamento di animali c’è ora D.M., residente a Envie ma domiciliato a Barge, dove si sono svolti i fatti nel luglio del 2020. Il vicino ha raccontato stamani la sua versione dei fatti: “Mentre stavamo pranzando a casa ho sentito latrare e sono uscito fuori insieme a mio figlio maggiore, constatando che uno dei miei cani si stava azzuffando un altro cane di proprietà di D.M.: erano all’esterno del nostro cancelletto, poi il cancello si è aperto e hanno continuato finché io e mio figlio li abbiamo divisi”.
 
Lo stesso D.M., intanto, avrebbe preso a colpire l’animale: “Quando siamo arrivati era già lì e ha incominciato a bastonare il mio cane, un pastore maremmano di nome Bell. L’ho visto assestare due o tre colpi, il più violento dei quali lo ha raggiunto tra la testa e il collo. Bell ha guaito e si è diretto verso casa con la testa gonfia, perdeva sangue dal naso e dalla bocca. Poi si è accasciato al suolo, ho temuto stesse per morire”. La reazione a suo dire eccessiva del vicino avrebbe provocato anche un breve battibecco tra i due proprietari: “L’ho apostrofato in piemontese, dicendogli ‘mi hai ammazzato il cane’. Lui ha risposto soltanto ‘tanto c’è l’assicurazione che paga’”. Il povero animale, portato d’urgenza da un veterinario, si era comunque rimesso dopo un periodo di cure.
 
Oltre al pastore maremmano l’autore della denuncia, costituitosi parte civile nel processo, è proprietario di altri sei cani. Anche il vicino possiede molteplici cani e le occasionali baruffe tra gli animali sono stati causa di ripetuti dissapori: “Era successo nel giugno precedente ed è accaduto di nuovo, appena ieri. Questo perché mentre noi teniamo i cani in un recinto il vicino li ha sempre lasciati vagare liberi. Il nostro cancello ha un cricchetto, dall’interno un animale non può aprirlo ma dall’esterno è sufficiente appoggiarsi”. La moglie e il figlio del denunciante, presenti entrambi ai fatti, hanno confermato le circostanze, sottolineando che D.M. avrebbe colpito il maremmano quando ormai era già stato allontanato dal suo cane.
 
Il giudice ha rinviato l’udienza al 24 marzo per sentire i carabinieri intervenuti nell’immediatezza e i testimoni di difesa.

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