CASTELDELFINO - Casteldelfino, il sindaco Amorisco porta in tribunale il predecessore Anello

La denuncia per diffamazione dopo lo scontro nel primo Consiglio comunale. A processo per lo stesso reato anche l’ex presidente saluzzese di FdI Mario Pinca

Andrea Cascioli 01/12/2023 18:35

Schermaglie tra avversari politici o vera e propria diffamazione? Deciderà il giudice, a questo punto, perché la denuncia c’è stata e così il rinvio a giudizio: la querela sporta dal sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco ha portato a processo il suo predecessore e attuale capo dell’opposizione Alberto Anello, insieme all’ex presidente del circolo saluzzese di Fratelli d’Italia Mario Pinca.
 
Sono differenti i fatti di cui i due imputati sono chiamati a rispondere - per Anello si chiamano in causa anche alcune affermazioni pronunciate in Consiglio comunale, per Pinca solo un paio di commenti su Facebook. Il comune denominatore, se così si può dire, è l’idea che Amorisco, classe 1942, sia “troppo vecchio” per il mestiere di sindaco. Basta a parlare di “offesa all’onore e alla reputazione”, come la legge prescrive? Secondo la Procura di Cuneo - e il querelante, ovviamente - sì. L’episodio più rilevante a carico di Anello è riferito alla prima seduta consiliare dopo le elezioni del 2021. In quell’occasione l’ex sindaco, capo della lista Vivere Casteldelfino, aveva rivendicato in questi termini una delle realizzazioni del suo mandato: “Siamo stati noi a sostituire i bagni alla turca con i wc nei servizi del municipio: così se devi fare la popò, perché alla tua età può succedere, te li trovi”.
 
Parole cui l’allora comandante dei carabinieri di Casteldelfino, il maresciallo Stefano Vitali, non aveva dato troppo peso, lì per lì: “Ho inquadrato il tutto in una discussione politica, non immaginando che ci sarebbero stati strascichi penali”. Di parere diverso la vicesindaco Katia Giordanino, che due anni fa era ancora solo consigliera di maggioranza: “Ricordo che era stato un consiglio animato ed erano volate un po’ di frasi offensive. Era uno spettacolo poco piacevole e io avevo cercato di interromperlo. Non immaginavo che gli animi si potessero scaldare così, in una riunione di consiglio comunale”.
 
Questo per quanto riguarda le sedi istituzionali, appunto. Poi c’è l’arena di Facebook, per la precisione il gruppo “Vivo Casteldelfino”, animato da Anello e dai suoi sostenitori: “Parliamo di cosa faceva il mio sfidante nel mio ufficio, il giorno dopo che sono stato eletto, senza aver avvertito il sindaco in carica” scriveva, poche settimane prima della sfida alle urne, l’allora sindaco in carica. Il riferimento è a un episodio che si sarebbe verificato nel 2016, quando le parti erano invertite: Amorisco era sindaco uscente (nel frattempo eletto primo cittadino di Sampeyre), Anello il vincitore delle elezioni. “Non mi ero candidato per un terzo mandato e avevo chiuso tutte le pratiche prima dell’elezione di Anello, non avrei avuto motivo di andare in municipio” replica, in aula, lo stesso Amorisco.
 
Sempre su “Vivo Casteldelfino” è riportato un commento, anch’esso risalente al pre voto, il cui autore è invece Mario Pinca: si alludeva al candidato che “non ha più la testa” e al fatto che “in primis poi non candidarti se non hai le condizioni psicofisiche, stia a casa, vai a funghi, fai qualcos’altro!”. Oggetto, di nuovo, l’ultraottantenne veterano della politica in valle Varaita. Il quale, dal canto suo, ha fatto sapere di non conoscere Pinca ma di aver ritenuto lesive le sue affermazioni.
 
Il processo è rinviato al 24 maggio, quando saranno gli imputati a offrire la loro versione dei fatti, prima della discussione del caso e della sentenza.

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