CRISSOLO - Commenti diffamatori su Facebook: il Comune di Crissolo presenta quattro querele

Le frasi si riferivano alla notizia della mancata apertura della seggiovia: sul noto social gli amministratori sono stati accusati di avere interessi privati nella vicenda

15/10/2022 10:06

Nella giornata di giovedì 13 ottobre l’avvocato Luca Valente, con sede in Via Principe Tommaso a Torino, cui il Comune di Crissolo aveva affidato l’incarico della tutela della propria immagine avverso presunte frasi diffamatorie apparse su alcune pagine web del social network Facebook, ha depositato presso il Tribunale di Cuneo la conseguenza del suo lavoro analitico: quattro querele per diffamazione a mezzo stampa. La vicenda era nata dopo che in Comune erano giunte svariate segnalazioni di possibili notizie infamanti nei confronti dell'amministrazione comunale in relazione ad atti e procedimenti amministrativi. 
 
Rilevata in seguito la possibile presenza su Facebook di informazioni, potenzialmente diffamanti per l’ente, e con il dichiarato intento non solo di tutelarne l’immagine ma anche di garantire una corretta e non fuorviante informazione al pubblico, la Giunta aveva incaricato il sindaco Fabrizio Re di affidare ad un legale penalista la salvaguardia dell'immagine del Comune nei confronti di coloro che, potenzialmente, avrebbero diffamato l'Amministrazione cittadina nell’esercizio del proprio mandato.
 
Origine di quanto accaduto, la pubblicazione su Facebook della notizia della mancata apertura della seggiovia a commento della quale taluni si sarebbero spinti ad invitare gli amministratori a vergognarsi e ad accusarli di interessi privati in atto d'ufficio (quest’ultima affermazione poi tempestivamente corretta). La vicenda approda ora in Tribunale: i querelati sono al momento quattro, ma non è da escludere che altri possano venire coinvolti in futuro, magari per responsabilità indirette. In caso di condanna rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni ed una multa non inferiore a 516 euro poiché la presunta diffamazione è aggravata dal mezzo della stampa o di pubblicità, che comprende anche Internet e i vari social media. Il lavoro del legale costerà 1.346 euro, comprensivi d'IVA al 22%.
 

c.s.

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